Guardando i dati, le acciughe conservate sembrano non navigare in buone acque. Ad a.t. 31 luglio 2022, secondo i dati NielsenIQ, in iper, super, liberi servizi e discount il comparto frena, con una decrescita del -2,4% a volume e del -4,7% a valore. Le aziende intervistare da Food, però, non si mostrano particolarmente preoccupate per due ragioni: si tratta di trend naturali, se si considera che il 2021 è stato un anno di restrizioni e di importanti consumi at home. Inoltre, i numeri del 2022 sono in crescita rispetto al 2019, che per molti rappresenta l’anno zero su cui fare confronti. I vari player, quindi, continuano a lavorare per dare maggiore valore al comparto. Oltre a introdurre diverse novità di prodotto, stanno concentrando i loro sforzi sul fronte sostenibilità.
Le testimonianze delle aziende del mercato delle acciughe sono consultabili su Food Novembre. Per accedere alla rivista digitale, clicca qui.
AZIONI A TUTELA DELL’AMBIENTE E DELLA QUALITÀ
Il rispetto dell’ambiente è quindi una parola chiave nel mondo delle acciughe conservate.
Lo dimostrano, ad esempio, il secondo Bilancio di Sostenibilità di Delicius Rizzoli, basato su tre pilastri della filiera: (mare, persone, territorio) al cui interno sono riportate tutte le iniziative attivate in ottica green dall’azienda parmigiana. “Sempre nell’alveo della tutela degli oceani – racconta Andrea Maggioni, Direttore generale, commerciale, marketing Delicius Rizzoli – in collaborazione con l’Università di Milano, abbiamo organizzato lo scorso luglio il convegno Be Blue-The Sea Conference, con il significativo apporto di molteplici competenze e relatori di diverse realtà, imprenditoriali, consumer&market information, biologiche, veterinarie, editoriali, sanitarie e nutrizionali. Una conferenza che ha trattato la difesa del mare da punti di vista tecnici, sociali ed economici”.
Un momento di incontro in cui Delicius ha presentato ufficialmente la propria risposta di metodo e gestione all’ineludibile e sempre contemporanea richiesta di sicurezza alimentare da parte del mercato e dei consumatori. “Si tratta dell’applicazione alla materia prima alici di un proprio disciplinare volontario per la misurazione continua di ben nove metalli/metalloidi: mercurio, cadmio, piombo, cromo, arsenico, nichel, stagno, alluminio, uranio. Un contributo in termini di risk assessment e accettazione/rifiuto di partite di pesce in ingresso stabilimento estremamente importante per la qualificazione della produzione e distribuzione dei prodotti originati dal mare”, spiega Maggioni.
Infine, nell’ottica di filiera e di azienda, Delicius è fra le 40 società alimentari che in Italia sono state ammesse da Carrefour alla sottoscrizione del Food Transition Pact. All’interno di questo accordo per portare benefici di sostenibilità al mercato, Delicius ha presentato un progetto a sostegno della biodiversità e certificazione Msc negli approvvigionamenti ittici.
Anche Zarotti, da diversi anni, è impegnata sul fronte sostenibilità; un lavoro che la scorsa estate le ha permesso di ottenere la certificazione Plastic Free. “Oggi è necessariamente un momento di scelte ‘etiche’ – afferma Gianluca Simone, Direttore vendite Zarotti –. Per questo abbiamo voluto ridurre al minimo l’utilizzo della plastica. Per l’azienda l’attenzione all’ambiente è una missione; un impegno che persegue da dieci anni e che si sta declinando in un percorso che fa leva su più fronti per ridurre l’impatto ambientale e dare ai consumatori la possibilità di optare per un consumo consapevole. I nostri pack sono in vetro, latta e carta, materiali totalmente riciclabili. Inoltre, stiamo investendo anche a livello di comunicazione per educare il consumatore al riciclo”.