A dispetto della crisi, crescono ancora le vendite di alimenti surgelati in Europa: nei primi nove mesi 2012, nei sei mercati monitorati da SymphonyIri (Germania, Francia, Regno Unito, Italia, Spagna, Paesi Bassi), il sell out a valore è aumentato del 2,1% rispetto allo stesso periodo del 2011, grazie anche al trend inflattivo dei prezzi euro/kg in tutti i Paesi (a eccezione della Spagna). A guidare l’espansione delle vendite di frozen food sono la Francia (con +2,7%) e la Germania (+1,3%).
Le categorie con i tassi di sviluppo più elevato sono i gelati (grazie all’estate prolungata del 2012) e la carne surgelata (trainata soprattutto dalle vendite dei discounter tedeschi), ma anche i piatti pronti (in particolare pizza e snack) consolidano il proprio contributo all’incremento del fatturato in parecchi Paesi.
In tutta Europa (tranne che in Italia) dominano i ready meals sottozero, con un giro d’affari di 6.574 milioni di euro, seguiti dai gelati con 5.021 milioni di euro (+3,5%), dal pesce surgelato con 3.831 milioni di euro (+1,5%), delle verdure con 2.285 milioni (+0,7%) e della carne con 2.083 (+7%).
Le prime cinque categorie hanno sviluppato un fatturato incrementale di 492 milioni di euro rispetto allo stesso periodo del 2011: 170 milioni sono appannaggio dei gelati, 136,2 milioni della carne surgelata, 87,1 dai piatti pronti, 54,9 dal pesce e 43,5 dalle patate.
Trend pesantemente negativo invece per il bakery surgelato con -24,4% e per i dessert sottozero (-12%).
I gelati? Business anticrisi in tutta Europa
© Riproduzione riservata