La frenata dei consumi alimentari in tutta Europa nel primo trimestre 2013 non sembra spaventare Nestlé, che per il periodo gennaio-marzo di quest’anno ha annunciato una crescita delle vendite globali del +5,4%, toccando i 21,9 miliardi di franchi svizzeri (pari a 17,84 miliardi di euro). La crescita organica è stata del +4,3% (comunque inferiore rispetto al +7,2% del primo trimestre 2012), composta dal 2,3% di crescita interna reale e dal 2% di politiche di prezzo. Delle tre aree geografiche su cui si sviluppa il business del gruppo di Vevey, Asia, Oceania e Africa sono cresciute del +4,4% insieme, le due Americhe del +5,3% e l’Europa solo del +1,5 per cento. In forte espansione si confermano le vendite nei Paesi emergenti, con +8,4%, così come permane la sostanziale stabilità in quelli a economia evoluta, con +0,9 per cento.
La crescita organica complessiva attesa per fine anno è del +5-6 per cento.
Nelle due Americhe, con un giro d’affari di 6,6 miliardi di franchi svizzeri (5,37 miliardi di euro), buone performances sono arrivate dai brand Coffee-Mate, DiGiorno pizza, Nescafé e in genere da gelati, cioccolato e petcare negli Stati Uniti, mentre in Messico i migliori risultati sono arrivati dai latticini e dal gelato e in Brasile, infine, tutti i marchi gestiti da Nestlé hanno riscontrato un ottimo andamento. In Europa, con ricavi per 3,7 miliardi di franchi svizzeri (3 miliardi di euro), il gruppo si è rafforzato più che altro in termini di market share nei mercati in cui opera. Le soddisfazioni maggiori sono arrivate da Purina Petcare Europe e dal caffè in cialde, soprattutto nel Regno Unito e in Russia, con i brand Nescafé Dolce Gusto e Nescafé Gold. I mercati più vivaci, oltre a Regno Unito e Russia, sono stati il Benelux e la Germania, mentre la Francia è risultata in affanno e Grecia e Portogallo sono andati generalmente meglio delle attese. Infine, da Asia, Oceania e Africa – dove Nestlé sviluppa 4,7 miliardi di franchi (3,82 miliardi di euro) – performance positive da latticini a lunga conservazione, gelati, caramelle, bevande pronte e cereali, oltre che da Nescafé Dolce Gusto. Tra i mercati emergenti, in evidenza la Cina (grazie anche alle partnership Yinlu e Hsu Fu Chi), ma anche Turchia, alcuni Paesi africani e Indonesia.
Piatta la partenza 2013 delle acque minerali di Nestlé Waters, con 1,6 miliardi di franchi (1,3 miliardi di euro), ossia il +1,8% di crescita organica (0,1% di crescita interna reale): si salvano anche qui i mercati emergenti, grazie al traino di Nestlé Pure LIfe in Paesi come Brasile, Nigeria, Vietnam. Più brillante è la situazione di Nestlé Nutrition, divisione concentrata soprattutto sull’alimentazione per l’infanzia e funzionale, che a fine 2012 ha assorbito anche l’ingresso di Wyeth Nutrition: ha raggiunto i 2,5 miliardi di franchi (2,03 miliardi di euro).
Nestlé, ricavi a +5,4% nel I trimestre 2013
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