Campari ama crescere anche per linee esterne. Da settembre 2010 nel portafoglio del gruppo figurano tre new entry di superalcolici provenienti dall’inglese William Grant & Sons, importante produttore di whisky con etichette come Glenfiddich e The Balvenie. Per 128 milioni di euro in contanti, Campari ha portato a casa il liquore italiano Frangelico, che già produceva negli stabilimenti piemontesi ex Barbero, l’Irish cream Carolans e Irish Mist, un whiskey irlandese al miele. I tre prodotti consentiranno a Campari di espandersi ancora, specialmente nel mercato americano, ritenuto core nello sviluppo futuro del gruppo, e nel segmento degli spirits, l’unico in cui la società intende procedere con le acquisizioni.
I tre marchi dovrebbero apportare circa 50 milioni di euro l’anno di fatturato. Carolans vende più di 600mila casse in oltre 60 mercati, principalmente negli Stati Uniti (che valgono il 60% dei volumi). Frangelico è commercializzato in 90 Paesi (quasi il 50% dei volumi negli Usa), mentre Irish Mist è presente in oltre 40 mercati. Campari ha chiuso il primo semestre del 2010 con ricavi per 515,7 milioni di euro, in crescita del 16,7% rispetto alla prima metà del 2009. A parità di perimetro di gruppo, l’incremento del giro d’affari sarebbe stato dell’8,7 per cento. Il risultato operativo è stato di 114,4 milioni di euro (+18,2%), mentre l’utile netto ha toccato i 69,3 milioni (+15,2%). Al 30 giugno 2010 l’indebitamento finanziario netto era di 656,2 milioni, in lieve rialzo dai 630,8 milioni di inizio anno.
Tris di brand per Campari
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