La Cina ha scavalcato il Giappone al secondo posto nell’economia mondiale dietro gli Stati Uniti: ma nel 2010 ha conquistato anche il primato nel numero di notifiche per prodotti alimentari irregolari, in quanto contaminati dalla presenza di micotossine, additivi e coloranti al di fuori dalle norme di legge, da parte dell’Unione europea. Secondo uno studio di Coldiretti, su un totale di 3.291 allarmi per irregolarità, ben 418 (13%) hanno riguardato la Cina, per pericoli derivanti dalle contaminazioni dovute in particolare a materiali a contatto con gli alimenti, sulla base della Relazione sul sistema di allerta per gli alimenti. Al secondo posto, con ben 250 segnalazioni (8% del totale) si trova l’India, l’altro Paese che nell’economia mondiale presenta tassi di crescita particolarmente rilevanti. La spinta verso la crescita dell’economia cinese ha determinato conseguenze sul piano della sicurezza alimentare e ambientale i cui effetti – nota Coldiretti – sono ricaduti sull’intero pianeta. Lo scandalo della presenza di melamina nel latte, che ha portato morti per avvelenamento e paura anche nei mercati al di fuori della Cina, è la conseguenza di una politica di contenimento esasperato dei costi.
Cina, cresce l’export di cibi a rischio in Ue
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