“È dall’export che arrivano i primi segnali di ripresa, con il 42% delle cooperative agroalimentari che segnalano un aumento del fatturato. La domanda resta discontinua e altalenante. È una situazione che lede la competitività delle imprese. Le cooperative più grandi per dimensione e più robuste patrimonialmente reagiscono individuando nuove nicchie di mercato”.
Così Maurizio Gardini, presidente di Fedagri-Confcooperative commenta i dati della XVII indagine congiunturale, realizzata dal centro studi Elabora, sulle oltre 3.600 cooperative aderenti.
“La ripresa del fatturato da export ci fa ben sperare – sostiene Gardini – così come ci dà fiducia il segno ‘più’ registrato nei ricavi e nei volumi di vendita, anche se in quest’ultimo caso l’entusiasmo va mitigato per via del periodo di rilevazione, che ha ricompreso le festività natalizie. Il peggio però non è affatto passato: nei prossimi mesi faremo i conti con una crisi dal volto ancora molto aggressivo. Crisi che andrà affrontata dalle cooperative agroalimentari spingendo l’acceleratore sulle aggregazioni, sull’internazionalizzazione, oltre che sulla qualità, sulla diversificazione dei prodotti e sullo sviluppo di nuove tecnologie produttive”.
Secondo Elabora, le cooperative dell’agroalimentare, rispetto a quelle degli altri settori, seppur con sfumature differenti, sono le più votate all’ottimismo, sull’eventuale ripresa dell’economia italiana da qui ai prossimi quattro-cinque mesi. Positive le previsioni sull’evoluzione della domanda, che nei primi mesi del 2011 dovrebbe recuperare altro terreno, e quelle sul fronte occupazione che vedrà due cooperatori su 10 assumere mano d’opera nei mesi prossimi. Così com’è atteso un ulteriore balzo in avanti del fatturato. A migliorare infine anche le condizioni di accesso al credito, che restano comunque uno dei fattori più frenanti per la crescita economica.
Pesa l’ascesa dei prezzi delle materie prime energetiche e alimentari: grano, mais, semi di soia, zucchero, cotone, rame, petrolio hanno chiuso il 2010 al rialzo. Perciò quattro cooperatori su 10 temono rincari che potrebbero ripercuotersi sulla domanda.
Fedagri: la ripresa agroalimentare arriva dall’export
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