Maturo e ad alta penetrazione, ma ancora capace di proporre innovazione, soprattutto per i target specifici. Il mercato delle merendine ha saputo resistere alla crisi e liberarsi di quell’immagine di ridotto salutismo che si è portato dietro per anni. Merito di un’ingredientistica più genuina e di più equilibrati valori nutrizionali. Ma anche di una forte promozionalità, attuata in primis dallo stesso leader.
“Negli ultimi 12 mesi – commenta a Food Paolo Isolati, direttore marketing di Gruppo Bauli – il mercato delle merendine in Italia, secondo i dati Symphony Iri in nostro possesso, ha registrato un valore di poco superiore a 1 miliardo di euro, per un consumo pari a quasi 174mila tonnellate, con un trend sostanzialmente stabile a volume, con un –0,3 per cento. La leggera flessione del prezzo medio, –1% rispetto ai 12 mesi precedenti, attesta un’attività promozionale che non si è certo ridimensionata, tanto più in un periodo di particolare attenzione alla convenienza”. In questo scenario, gli store format che fanno registrare performance più positive sono rappresentati dalle grandi superfici. Soffrono invece i negozi medio-piccoli, il libero servizio e il discount: un canale, quest’ultimo, che ha visto rallentare il proprio trend di crescita nella categoria di riferimento. Oltre a un approfondimento sui progetti di Barilla, nel Dossier Prima colazione, nell’articolo pubblicato su Food 2/2011 a pag. 108 la visione del mercato e le strategie per il 2011 di Balconi, Bauli, Gruppo Buondì e Gruppo Mangiarsano.
Merendine, trend stabile a volume
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