Torna il segno meno davanti ai dati Istat delle vendite al dettaglio, che
a gennaio sono calate dell’1,2% rispetto allo stesso mese del 2010 e dello 0,3% rispetto a dicembre. Lo rileva l’Istat, aggiungendo che su base mensile pesa in particolare la performance dell’alimentare (-0,5%). Una flessione tendenziale così netta non si registrava da maggio 2010. Sulla stessa linea è il calo congiunturale, che risulta il più marcato da aprile 2010. In particolare, si registra un crollo delle vendite negli ipermercati rispetto a gennaio 2010 (-2,7%).
Secondo l’Istat, quindi, il sell out a valore di prodotti alimentari cala dello 0,5% rispetto a dicembre, quelle di prodotti non food dello 0,2 per cento. Rispetto a gennaio 2010, l’indice grezzo segna un calo dell’1,2 per cento. La flessione rispetto a gennaio 2010 deriva da variazioni negative dello 0,9% nella gdo e dell’1,4% nelle piccole superfici del dettaglio indipendente: sia le vendite di prodotti alimentari sia quelle di prodotti non food (a eccezione di calzature, articoli in cuoio e da viaggio, che restano stabili) scendono dell’1,2 per cento.
Nella distribuzione moderna, le vendite arretrano sia per i prodotti alimentari (-0,9%), sia per il non food (-0,8%). In calo anche il piccolo dettaglio indipendente, con -1,5% per il food e -1,4% per il non food. A gennaio 2011, i punti vendita despecializzati – iper, super, superette – della gdo segnano una flessione dell’1,2%, mentre le grandi superfici specializzate sono cresciute dell’1,2 per cento. I despecializzati a prevalenza alimentare mostrano una flessione dell’1,8%, quelli a prevalenza non food una crescita dello 0,6 per cento.
Il valore delle vendite diminuisce, in termini tendenziali, dell’1,7% sia nelle imprese sotto i cinque addetti sia in quelle da 6 a 49 addetti e dello 0,3% nelle imprese con almeno 50 addetti.
Ipermercati, il sell out segna -2,7%
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