Anche in Italia, il bio va a gonfie vele. Nel 2010, secondo i dati Ismea, i consumi domestici di prodotti biologici confezionati hanno registrato ancora un aumento (+11,6%) in valore: il più elevato degli ultimi otto anni. Per i prodotto bio sfusi, per cui il Panel famiglie Ismea dispone dei dati per la sola ortofrutta fresca, l’incremento è invece stato più ridotto (+8,1%).
Tra le principali categorie di prodotti bio confezionati in crescita superiore alla media (+13%) risultano in particolare: lattiero-caseari, bevande analcoliche e biscotti, dolciumi e snack. In sintesi, nel 2010 il biologico registra performance nettamente migliori non solo dell’agroalimentare nel complesso ma anche degli altri comparti di qualità.
Il consumo di prodotti bio si conferma un fenomeno localizzato prevalentemente nel Nord Italia, che concentra da solo oltre il 70% degli acquisti in valore. Nel 2010 sono inoltre il Nord-est e il Mezzogiorno le aree in cui emergono i maggiori incrementi. Sul fronte distributivo, continuano a spingere le vendite soprattutto i supermercati, ma risultati soddisfacenti si registrano anche negli altri canali, a cominciare dai negozi tradizionali e dal libero servizio.
Il trend italiano s’innesta in un quadro globale più che positivo, del resto: i recenti dati diffusi al Biofach 2011 evidenziano ancora una crescita delle superfici investite a biologico a livello mondiale (+5,7% rispetto al 2008), che hanno raggiunto nel 2009 i 37,2 milioni di ettari. Anche il numero di produttori bio (1,8 milioni nel 2009) cresce, ma molto di più delle superfici (+31%) a causa del forte aumento registrato in India.
Nel frattempo, il mercato mondiale del biologico, stimato in 54,9 miliardi di dollari, è aumentato (+5%) nel 2009, ma in misura più contenuta rispetto agli altri anni, a causa della crisi economica che ha ridotto gli investimenti delle aziende e il potere d’acquisto dei consumatori.
Da parte sua, l’Italia si è collocata nel 2009 al quinto posto nella graduatoria mondiale per valore delle vendite dopo Stati Uniti, Germania, Francia e Regno Unito.
Nel nostro Paese, secondo i dati provenienti dal Panel famiglie Ismea (basato su rilevazioni degli acquisti settimanali di circa 150 prodotti confezionati e di ortofrutta bio fresca e sfusa a cadenza effettuate da 9mila famiglie), gli acquisti domestici di prodotti biologici confezionati sono aumentati in termini monetari dell’11,6% nel 2010, registrando appunto l’incremento più elevato degli ultimi otto anni. Infatti, solo nel 2002 gli acquisti di biologico erano cresciuti in misura superiore (+20%). Per l’ortofrutta fresca e sfusa bio si rileva un aumento del 6,3 per cento.
Soltanto i gelati e surgelati, le bevande alcoliche e i prodotti dietetici bio, infatti, segnano cali dei consumi, oltretutto in associazione a valori di mercato pressocché irrilevanti.
In buona crescita (+13%) risultano gli acquisti di lattiero-caseari, bevande analcoliche e biscotti, dolciumi e snack. Più contenuti gli incrementi per ortofrutta fresca e trasformata (+4,2%) e uova (+7,4%) che crescono meno dopo i forti tassi di crescita degli anni scorsi.
Anche nel 2010, comunque, è l’ortofrutta fresca e trasformata a costituire la categoria più gettonata, con un peso del 21,7%, seguita dai prodotti lattiero-caseari con il 18,6% e dall’aggregato dei prodotti della prima colazione con il 13,6 per cento. Anche nel 2010, il consumo domestico di prodotti bio si è concentrato maggiormente nelle regioni settentrionali del paese, mentre il Centro e la Sardegna e in particolare il Sud e la Sicilia rivestono ancora un peso minore.
Nel 2010 i consumi domestici di prodotti biologici confezionati continuano a crescere in valore in tutte le aree geografiche. Aumentano in particolare gli acquisti nel Nord Est (+20,5%), mentre più limitato è l’incremento nel Nord Ovest e nel Centro. Aumentano inoltre del 21% i consumi nel Sud e Sicilia, anche se in associazione a valori di mercato ancora contenuti.
A livello di canali, continua in particolare la crescita dei consumi di biologico negli iper e supermercati, con un andamento ancora una volta migliore dei primi rispetto ai secondi (+18,2% contro +3,7%).
Un incremento notevole (oltre il 25%) si registra nei negozi tradizionali e nelle superette, sebbene tali variazioni in entrambi i canali siano associate a livelli di acquisto modesti. Crescono di meno invece i consumi nei discount (+15% circa), anche se anch’essi rivestono un ruolo ancora limitato nell’ambito del biologico.
Il trend della spesa bio
Categorie | Var.% 2010/09 | Peso % su tot. bio confezionato |
Ortofrutta fresca e trasformata | +4,2 | 21,7 |
Lattiero-caseari | +13,2 | 18,6 |
Bevande analcoliche | +12,8 | 9,4 |
Biscotti, dolciumi, snack | +13,5 | 8,7 |
Uova | +7,4 | 8,5 |
Prodotti per l’infanzia | +33,6 | 5,4 |
Pasta e riso | +22,3 | 4,9 |
Zucchero, caffè, tè | +19,1 | 4,8 |
Oli | +10,2 | 4,3 |
Miele | +8,0 | 3,1 |
Pane e sostituti | +12,3 | 2,9 |
Gelati e surgelati | –1,6 | 2,1 |
Salumi ed elaborati di carne | +56,4 | 1,8 |
Condimenti | +10,3 | 1,5 |
Altri prodotti bio | +2,5 | 1,2 |
Prodotti dietetici | -8,4 | 0,6 |
Bevande alcoliche | -15,7 | 0,5 |
Totale | +11,6 | 100,0 |
Consumi domestici 2010 Prodotti biologici – Fonte: Ismea, Panel famiglie