LatCo, si avvicina il battesimo?

LatCo, si avvicina il battesimo?

Nel cantiere per la cordata tricolore pro Parmalat, la settimana si chiude con una conferma dell’ipotesi Granarolo: si fa sempre più probabile la costituzione di un’holding in cui confluiranno gli asset di Granarolo e che sarà il cuore – e la cassaforte – del gruppo industriale creato dal matrimonio tra il gruppo cooperativo bolognese e la multinazionale di Collecchio, con il benestare degli istituti di credito sponsor, a cominciare da Intesa Sanpaolo, UniCredit e Mediobanca (ma si parla anche di un coinvolgimento di Banca nazionale del lavoro). Secondo dichiarazioni e rumours raccolti da Il Sole 24 Ore, sarebbe confermato che le attività industriali di Granarolo siano conferite a LatCo, la nuova società in cui entreranno anche quelle di Collecchio. Se non ci saranno intoppi per Granarolo, questo potrebbe evitare l’esborso di contanti e il peso di nuovi debiti. Ma non sarebbe esclusa neppure l’alternativa di erogare un prestito alla cooperativa per l’acquisto diretto della quota del 28,7% in mano al gruppo francese Lactalis. Nella prima ipotesi, le quote di LatCo sarebbero suddivise tra Granarolo, le banche e la Cassa Depositi e Prestitii: nella nuova società verrebbero poi apportate le attività di Parmalat. Altrimenti, il finanziamento ottenuto da Granarolo per rilevare le quote di Lactalis dovrebbe poi essere restituito alla nuova holding, che verrebbe allora aperta all’ingresso di altri soci industriali, anche esteri (il gruppo brasiliano Lacteos, o anche il colosso olandese Friesland-Campina, la canadese Saputo, la messicana Lala). Secondo le stime de Il Sole 24 Ore, la prima ipotesi, basata sul lancio di un’Opa parziale sul 60% del capitale di Parmalat, richiederebbe un esborso tra i 3 e i 3,5 miliardi di euro.
Per la seconda opzione sarebbero necessari meno capitali: le banche concederebbero un prestito a Granarolo per acquistare il 28,7% in mano a Lactalis e poi la stessa cooperativa conferirebbe gli asset più il pacchetto di controllo di Parmalat in LatCo. L’importo sarebbe pari al valore della quota del 29% in mano a Lactalis, che dovrebbe pagare intorno a 1,5 miliardi di euro. E Lactalis? L’intenzione dichiarata è quella di proseguire per arrivare in assemblea a fine giugno e nominare il proprio management. Ma il gruppo francese potrebbe anche desistere dallo scontro ‘diretto’ con il Governo italiano.

© Riproduzione riservata