Un incontro “interlocutorio” per Parmalat si è tenuto venerdì 8 aprile, tra banche, Granarolo e Cassa Depositi e Prestiti. Secondo una nota dell’agenzia Reuter, si sarebbe trattato del primo faccia a faccia tra i soggetti interessati alla formazione di una cordata italiana per il controllo del gruppo di Collecchio (Pr) sotto la direzione di Intesa Sanpaolo, Mediobanca e Unicredit.
“Un nuovo incontro dovrebbe tenersi prossimamente. Abbiamo tempo comunque fino a giugno”, avrebbe affermato una delle fonti riferendosi al decreto del Governo – fortemente voluto dal ministro dell’Economia e delle finanze Giulio Tremonti – che ha consentito al cda di Parmalat di rinviare l’assemblea degli azionisti, concedendo così maggior tempo per prendere le contromisure nei confronti della scalata del gruppo francese Lactalis, arrivato a detenere il 28,7% del capitale del gruppo parmense.
L’assemblea degli azionisti di Parmalat, prevista inizialmente per il 12-14 aprile, è stata quindi rinviata al 25-28 giugno, delibera contro cui Lactalis ha presentato un ricorso che il tribunale di Parma ha respinto stamattina.
Da parte sua, il presidente di Granarolo, Giampiero Calzolari, avrebbe affermato di attendersi la formalizzazione di una proposta “nel giro di una settimana”.
L’intento dei partecipanti alla cordata sarebbe quello – entro la fine della settimana di reperire i mezzi finanziari (circa 3 miliardi di euro) per lanciare un’Opa parziale su Parmalat e poter così chiedere alla francese Lactalis di cedere la loro quota del 28,7 per cento. Sarebbe così sufficiente versare 1,5 miliardi per chiudere la partita senza alcuna offerta in Borsa e per mantenere in Italia il controllo della società di Collecchio.
Da parte sua, Parmalat – che attualmente si trova in cassa circa 1,4 miliardi di liquidità – dovrebbe rilevare le attività lattiero-casearie delle cooperative nell’orbita Granarolo a un prezzo pari allo stesso multiplo cui saranno valutate le azioni Parmalat acquistate dal gruppo bolognese.
Per oggi, infine, secondo quanto riferito da fonti attendibili, la Cdp ha convocato un’assemblea straordinaria con all’ordine del giorno la modifica dello statuto e il recepimento del decreto che ne allarga il perimetro degli investimenti a società di interesse strategico come Parmalat.
Parmalat, settimana decisiva
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