Secco e gelido, ma – a modo suo – eloquente: è il comunicato emesso dal cda di Parmalat dopo la riunione indetta il 17 maggio per valutare la perizia di Goldman Sachs, l’advisor finanziario chiamato a esaminare la congruità dell’opa totalitaria lanciata dal gruppo francese Lactalis attraverso Sofil. “Il consiglio di amministrazione – così recita il comunicato – ha ritenuto, all’unanimità, anche considerata l’analisi svolta dall’advisor finanziario Goldman Sachs International, che il corrispettivo offerto non rappresenti il valore del capitale economico di Parmalat nel contesto di un’operazione di presa di controllo”. Uno stop che arriva a meno di una settimana dal via libera di Consob all’opa di Lactalis. Peccato, però, che il comunicato non specifichi di quanto si debba alzare il prezzo dell’azione per convincere i membri del board…
Peraltro, lo stesso cda aveva altresì approvato giovedì 12 maggio una prima trimestrale 2011 tutto sommato incoraggiante del gruppo di Collecchio.
Nel periodo gennaio-marzo 2011, infatti, è migliorato il fatturato netto (1.033,2 milioni di euro, +8,9% rispetto al primo trimestre 2010) sia a volume sia a valore, grazie soprattutto alle buone performance di Canada, Sud Africa e Venezuela. In calo del 4,8% il margine operativo lordo, pari a 75 milioni di euro, se si esclude l’impatto dei danni determinati dall’alluvione del dicembre 2010 in Australia e dall’incendio del 9 agosto 2010 del sito produttivo di Centrale del Latte di Roma a Casal Monastero (Rm).
L’utile operativo netto è salito a 58,7 milioni di euro, in miglioramento del +5,6%, mentre l’utile di gruppo ha toccato i 50 milioni di euro (+3,1%).
Il cda, infine, ha confermato la guidance 2011, con un fatturato di circa 4,4 miliardi di euro e un ebitda di 385 milioni di euro.
Questa mattina, inoltre, il Tar del Lazio ha respinto la richiesta del Codacons e dell’Associazione utenti servizi finanziari, bancari e assicurativi di sospendere l’opa lanciata da Lactalis su Parmalat. Una decisione presa dal consigliere delegato della I sezione, Roberto Politi, secondo cui la questione dell’Opa merita una valutazione del tribunale in sede collegiale: perciò è stata fissata per il prossimo 8 giugno un’udienza davanti alla prima sezione. Il ricorso del Codacons e dell’Associazione utenti servizi finanziari, bancari e assicurativi parte dalla supposta violazione dei principi del Testo unico della Finanza e del Regolamento emittenti, e dalla “scarsa trasparenza” del gruppo francese, che non consentirebbe scelte consapevoli per nessuno dei soggetti coinvolti nell’opa: investitori, Parmalat, parti sociali e consumatori.
Parmalat, il cda alza la posta
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