La ripresa dell’inflazione frena i consumi alimentari, con cali record a volume del 9% per la frutta e dell’8% per i prodotti ittici ma diminuiscono anche il pane (-7%), i prodotti lattiero-caseari (-6%) e le carni bovine (-5%). È quanto emerge dall’elaborazione di Coldiretti dei dati Istat sull’inflazione a maggio, secondo i quali i prezzi dei beni alimentari hanno toccato i valori più alti da due anni a questa parte con +2,9% rispetto al 2009. I dati Istat e Ismea evidenziano una riduzione media degli acquisti familiari a volume del 4% nel primo trimestre del 2011.
Ora si aggiunge il timore che la vicenda dei cetrioli contaminati dall’escherichia coli possa generare fenomeni di psicosi capaci di portare a un ulteriore calo dei consumi, benché in Italia non si sia verificato alcun caso e siano stati avviati controlli a tappeto sui prodotti importati. Da una prima lettura dei dati, secondo Coldiretti emergono comunque trend fortemente positivi per gli acquisti diretti dal produttore (+28%) e per la spesa in prodotti biologici confezionati (+13%) nel primo bimestre 2011. In generale, tutti gli acquisti di i prodotti alimentari risultano in calo: resistono maggiormente i vini (-1,3%), le carni di pollo (-1,9%), la pasta di semola (-2,3%), ortaggi e patate (-2,6%) e carni suine e derivati (-2,7%).
Il calo dei volumi d’acquisto del primo trimestre 2011 accentua il trend negativo del 2010, chiusosi con un calo dell’1% degli acquisti. Nonostante il contenimento della spesa resta alta l’attenzione alla qualità del prodotti, come dimostra l’andamento del biologico, anche attraverso la ricerca di canali di acquisto alternativi. Nel 2011 – segnala Coldiretti – sono saliti a 715 i mercati degli agricoltori di Campagna Amica aperti, visitati da oltre 8 milioni di italiani nel corso di un anno.
Inflazione, in calo i consumi di frutta (-9%) e pesce (-8%)
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