Non arrivano buone notizie dall’Istat sul fronte dei prezzi alimentari (bevande alcoliche incluse) al consumo. I livelli di prezzo degli ultimi mesi si stanno consolidando e a giugno la variazione tendenziale è pari al 3% grazie a un aumento rispetto al mese di maggio dello 0,1 per cento. Si tratta del livello più alto dal marzo del 2009. L’indice nazionale dei prezzi per l’intera collettività è cresciuto del 2,7% e quindi gli alimentari vanno a un ritmo maggiore delle altre merceologie di beni e servizi.
Sotto osservazione soprattutto caffè e frutta fresca. Sempre più cara la tazzina: l’incremento su base mensile è del 2,1%, ma su base annua schizza all’11,5%. Stesso rialzo congiunturale per la frutta, ma su base tendenziale l’aumento arriva anche al 13,9%. Il prezzo dello zucchero registra un +1,3% su base mensile e +9,4% su base annuale. Il prezzo del riso cresce meno (+0,9% mensile, 3,9% annuale), come pure quello della farina e altri cereali (rispettivamente 0,6% e 6,2%). Costa invece meno, a sorpresa, la verdura: su base mensile è calata del 5,6%, annua del 2,5 per cento. Alfredo Faieta
Istat, prezzi ‘caldi’ al consumo per caffè e frutta
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