“Il mago di Esselunga” è il titolo del cortometraggio presentato il 3 ottobre da Bernardo Caprotti e Giuseppe Tornatore al Teatro Manzoni di Milano. Un film che dal 10 ottobre arriverà nelle case dei quasi 5 milioni di clienti Esselunga possessori della Fidaty Card e che è stato proiettato in anteprima davanti a una platea di giornalisti e di aziende fornitrici, rappresentate dai loro proprietari e amministratori delegati. È stata anche l’occasione per dare l’annuncio eclatante delle sue imminenti dimissioni da presidente della catena.
“Le presenterò tra sette giorni – ha proclamato Caprotti – Durante tutta la storia di Esselunga ho sempre preferito tenere separate la carica di presidente dalle deleghe operative. Da un po’ di anni le avevo congiunte, ma adesso – ha aggiunto con un tocco di polemica – preferisco tornare a dividerle, soprattutto dopo la sentenza che fa di me praticamente un ladro. D’altra parte sono un operativo e continuerò a esserlo, occupandomi principalmente della ‘rottamazione’ dei vecchi punti vendita e di rapporti con gli enti locali”. Sollecitato sul tema del futuro del suo gruppo, Caprotti ha anche aggiunto che resterà italiano e non prevede alcun ricorso alla Borsa.
Food ha raggiunto Caprotti a margine della conferenza stampa per fargli qualche domanda diretta e un video che vi proponiamo di seguito.
Come è nata l’idea di realizzare questo film?
È nata dal desiderio di rendere partecipi i consumatori di quanto avviene dietro le quinte di un supermercato. Volevo trasmettere loro il fatto che se trovano sugli scaffali prodotti sempre freschi e di qualità, è perché abbiamo un’organizzazione del lavoro e un sistema logistico di primissimo piano: migliaia di persone che lavorano per noi in modo eccellente lungo tutta la filiera per assicurare il massimo della qualità dal campo allo scaffale del supermercato.
Tornatore ha detto che avete discusso un po’ sul titolo da dare al film: lei cosa proponeva?
Visto che parliamo di lavoro dietro le quinte la mia proposta era di intitolarlo: ‘Un magico didietro’. Ma Tornatore mi ha convinto a scegliere ‘Il mago di Esselunga’. D’altra parte lui è un grande seduttore, capace di coinvolgermi molto emotivamente: è anche riuscito a persuadermi a interpretare nel film il ruolo del panettiere. Nonostante si tratti di un ruolo minimo, meno di un minuto, me ne sto già un po’ pentendo, perché immagino che voi giornalisti inizierete a dire che Caprotti si è messo a fare l’attore come Giovanni Rana.
Invece sulla storia del film eravate concordi?
A dire il vero io all’inizio avevo in mente di realizzare una sorta di documentario. Ma Tornatore, che è una persona molto sensibile e acuta, ha subito capito che sarebbe stato noioso e nessuno l’avrebbe guardato. Così è nata l’idea di costruire una vera e propria storia, che a mio avviso può coinvolgere molto e piacerà tantissimo ai bambini e ai pensionati come me. È un’opera di grande poesia.
È convinto che ricevere in omaggio un dvd come questo interessi davvero i consumatori, anche in un momento di difficoltà economica come questo?
Sì, certamente, perché mai come oggi i consumatori vogliono sapere di più cosa sta dietro i prodotti che comprano e che portano in tavola. È una risposta al loro desiderio di trasparenza.
E per quanto riguarda il loro desiderio di convenienza, che ricadute avrà sui vostri prezzi a scaffale l’aumento dell’Iva?
Noi non aumenteremo i prezzi, però non voglio assumermi un grande merito per questo: per una catena come la nostra questo aumento incide solo su pochissime merceologie. Capisco che per retailer come Ikea o Zara – che tra l’altro ritengo la più bella azienda del mondo – un incremento di questo tipo sia molto più difficile da gestire.
Il seguito della chiacchierata ve la proponiamo in video dalla viva voce del patron di Esselunga.