Con quasi un mese d’anticipo è in produzione l’olio novello: l’avvio della molitura – segnala Coldiretti in una nota stampa – si è reso necessario per la precoce maturazione delle olive favorita dal caldo di settembre (al secondo posto tra i più caldi dal 1800), con un’anomalia di +2.6°C rispetto alla media del periodo di riferimento (1971-2000), secondo Isac-Cnr. Il caldo è stato accompagnato da un calo del 10% in media delle precipitazioni, che però in alcune zone si sono ridotte fino a valori compresi tra il 50 e il 100 per cento.
L’effetto è stato un anticipo di maturazione delle olive, con una diminuzione delle rese intorno al 10%, che in alcune zone è arrivata addirittura al 50%, anche se la qualità viene giudicata buona. Perciò – nota Coldiretti – è già possibile in alcune zone cominciare ad assaggiare l’olio novello, cioè quello in vendita entro e non oltre i 4 mesi dall’estrazione, che si caratterizza per un gusto spiccato: fruttato e quasi piccante con una maggiore quantità di sostanze antiossidanti polifenoliche e una minore acidità.
L’olio novello sarebbe anche più salutare proprio per il sapore pungente, che dipenderebbe – secondo la rivista Nature – da un composto naturale: l’oleocantale, sostanza con proprietà antinfiammatorie e antidolorifiche, scoperta da Gary Beauchamp del Monell Chemical Senses Center di Philadelphia.
L’Italia è il secondo produttore mondiale di olio di oliva, con circa 250 milioni di ulivi, una produzione di oltre 500mila tonnellate e 40 oli extravergine d’oliva Dop/Igp. Il fatturato del settore è stimato in 2 miliardi di euro con un impiego di manodopera per 50 milioni di giornate lavorative. Il consumo nazionale è di circa 14 kg a testa
Olio d’oliva, il caldo anticipa la lavorazione
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