Con il ‘da’ dell’Antitrust russo, De Cecco ha acquisito gli impianti produttivi di pasta della holding Ekooffice – tre stabilimenti dislocati a Mosca, Smolensk e San Pietroburgo e facenti capo alla società industriale e commerciale Pmk – con un investimento di circa 40 milioni di euro. Nei piani del gruppo di Fara San Martino (Ch), gli impianti manterranno la loro vocazione industriale e le rispettive peculiarità, sia in termini di produzione sia di posizionamento dei brand, continuando a realizzare tutti i 13 marchi regionali e i tre nazionali (Nobile, Family Dinner ed Extra M).
Pmk impiega 660 dipendenti ed è uno dei maggiori produttori di pasta della federazione russa, con 100mila tonnellate all’anno e una quota del 10 per cento. L’intenzione dichiarata di De Cecco è duplice: da un lato entrare nella fascia medio-bassa del mercato russo, dall’altro sfruttare la rete commerciale di Pmk per vendere pasta, olio e sughi italiani. In quest’operazione, la merchant-bank Simest avrà una quota del 15% della società russa. È la prima volta che De Cecco si sviluppa per vie esterne. Per sostenere la nuova sfida in Russia e gli obiettivi di crescita sul mercato nazionale e internazionale il gruppo italiano ha già avviato un piano da 30 milioni di euro per potenziare la capacità produttiva degli stabilimenti italiani, ampliando sia il molino di Fara San Martino, che sarà così in grado di macinare 1.500 tonnellate giornaliere, sia le linee produttive dei suoi impianti. Maria Teresa Manuelli
De Cecco investe 40 milioni di euro in Russia
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