I prezzi internazionali del mais potrebbero entrare in tensione nei prossimi mesi dopo l’ultimo report del Dipartimento dell’agricoltura americano (Usda), che ha abbassato le rese medie per ettaro rispetto a quanto pronosticato un mese fa. Un dato che ha spinto la banca d’affari Goldman Sachs a rivedere al rialzo le proprie stime di prezzo sul cereale utilizzato prevalentemente per la produzione di biocarburanti e l’alimentazione animale e che influenza quindi indirettamente i prezzi della carne. Per gli analisti di GS il prezzo del granturco dovrebbe tendere a 6,85 dollari Usa per bushel di mais (25,4 chili all’incirca) a tre mesi per poi ripiegare a 6,5 dollari a sei mesi. Prima dell’ultimo report dell’Usda la banca americana aveva una previsione di 6,15 dollari Usa per le stesse scadenze.
Le tensioni che attraverseranno il mercato del mais non dovrebbero riverberarsi con pari intensità su quello del grano tenero, dove offerta americana e mondiale sono maggiormente in equilibrio. I raccolti americani dovrebbero essere infatti solo leggermente inferiori a quanto già pronosticato, mentre quelli europei e del Kazakistan sono visti in rialzo. Tuttavia GS ha effettuato un rialzo delle proprie stime anche per il grano quotato sul CBOT (Chicago Board of Trade) GS ha nei prossimi tre e sei mesi, che salgono rispettivamente a 6,7 e 6,4 dollari per bushel di grano (27,2 chili). Il grano resta quindi al di sotto della curva a termine del granturco.
Goldman Sachs, rialzi in vista per mais e grano
© Riproduzione riservata