In un’intervista esclusiva rilasciata a Marta Bommezzadri per www.foodweb.it, Hubert Weber, presidente della categoria caffè di Kraft Foods Europe illustra il percorso che la multinazionale intende effettuare per arrivare entro il 2015 a produrre per il mercato europeo solo caffè proveniente da fonti di approvvigionamento sostenibili al 100 per cento. Il video è stato registrato proprio nelle piantagioni del Dak Lak in Vietnam, che oltre a essere il secondo esportatore mondiale di caffè, sta diventando uno dei Paesi più importanti e strategici per la multinazionale in termini di approvvigionamento di robusta.
Qui di seguito pubblichiamo la traduzione in italiano dell’intervista.
Entro il 2015 Kraft conta di garantire per tutti i suoi marchi europei di caffè fonti di approvvigionamento 100% sostenibili: in che modo intendete raggiungere questo ambizioso obiettivo?
Il caffè è una coltura importante della cintura equatoriale e potrebbe arrecare danni potenziali alla foresta pluviale: siamo tra i principali buyer di caffè nel mondo, acquistiamo il 10% della produzione globale e per questo intendiamo operare nel modo più corretto possibile. Contiamo entro il 2015 di trasformare il 100% del caffè di Kraft, come Hag e Splendid, in maniera sostenibile assicurandoci di non disboscare, di cambiare in meglio il tenore di vita dei contadini, di garantire la salute del terreno e di alleggerire l’impronta di Co2.
Perchè Kraft acquista il caffè proprio qui in Vietnam?
Il Vietnam è il secondo esportatore di caffè nel mondo dopo il Brasile e sta rapidamente crescendo in termini di produzione. Ma c’è anche un rovescio della medaglia a questa rapida espansione: l’acidità del suolo, l’eccesso di fertilizzanti e di irrigazione e la mancanza di alberi ombreggianti. Per questo stiamo lavorando a stretto contatto con gli enti certificatori 4C e Rainforest Alliance sui programmi di riforestazione per piantare alberi ombreggianti e per educare i contadini a trattare meglio il suolo.
La sostenibilità delle coltivazioni quindi sta diventando una reale necessità anche e soprattutto economica. Quali sono le maggiori difficoltà che state incontrando per realizzare questo progetto?
Garantire la sostenibilità implica sfide diverse nelle varie zone del mondo: l’America Latina è un Paese da tempo impegnato contro la deforestazione, qui in Vietnam invece occorre costruire da zero una cultura della sostenibilità. Un lavoro che tutti gli stakeholder coinvolti nella filiera devono compiere: dai contadini, ai collector, dagli esportatori ai torrefattori come Kraft. Abbiamo bisogno di collaborare per favorire la sostenibilità delle produzioni di caffè in questa zona del mondo.
Il consumatore finale è sufficientemente consapevole e informato sulla tematica della sostenibilità? E se sì in che modo?
L’Europa è il Paese più consapevole circa la necessità di produrre in modo sostenibile: tuttavia i suoi consumatori non sono disposti a pagare di più ed è per questo che noi torrefattori dobbiamo trovare il modo, lungo la supply chain, di gestire il costo da monte a valle per non trasferirlo sul prezzo finale.
Kraft, la filiera caffè è sostenibile in Vietnam
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