Piccole dop crescono anche in tempi di crisi, a riprova che i consumi di nicchia riescono a tenere le posizioni anche in periodi di ristrettezze economiche: è il caso della sopressa vicentina dop, attualmente prodotto da sole quattro aziende, che nel 2011 è cresciuto del 37%, stando ai dati rilasciati dal relativo Consorzio di tutela e che viene distribuito al pubblico a 17-19 euro al kg. Il trend si riferisce a 95 tonnellate di prodotti avviati a certificazione, e trasformati dai salumifici Valpasubio, dei Castelli, Micad e di Asiago/Vicentino.
“Siamo orgogliosi – spiega Andrea Monico, direttore del Consorzio di tutela sopressa vicentina dop – che il consumatore riconosca la qualità connaturata alla denominazione, che impone l’uso esclusivo di carni di suini allevati e macellati in provincia di Vicenza e il rispetto di un rigido disciplinare di produzione”. Un protocollo che prescrive di usare i tagli migliori del maiale, come spalla, coppa, lombo, pancetta, guanciale e soprattutto coscia, solitamente riservata ai prosciutti, ma che nel vicentino viene tradizionalmente impiegata nella produzione di questo salume.
Alfredo Faieta
Sopressa vicentina dop, +37%
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