Maltempo e sciopero dei trasporti non hanno influito più di tanto sul prezzo delle verdure, sceso dell’8,7% a gennaio, mentre vola quello della tazzina di caffè (+16,5%) con lo zucchero (+15,9%), rispetto allo scorso anno. È quanto emerge da un’analisi dei dati Istat sull’andamento dell’inflazione a gennaio 2012, da cui risulta anche che diminuiscono i prezzi della frutta fresca (-2%). Aumentano i prezzi del pane (+2,9%) e della pasta (+2,1%), ma il dato preoccupante è l’incremento del prezzo del gasolio per autotrasporto (+25,2%) e della benzina (17,4%) che rischiano di determinare un effetto valanga sulla spesa in un Paese in cui l’88% dei trasporti avviene su gomma.
Benzina, trasporti e logistica incidono complessivamente per circa un terzo sui costi della frutta e verdura: solo nelle campagne il caro gasolio ha provocato un aggravio di costi stimabile in 400 milioni di euro su base annua. A subire gli effetti del record nei prezzi è comunque l’intero sistema agroalimentare: si stima che un pasto percorra in media quasi 2mila chilometri prima di giungere sulle tavole. Il maggior aggravio tocca i prodotti importati che devono percorrere lunghe distanze prima di giungere a tavola. A causa di questi rincari il costo familiare per trasporti, combustibili ed energia elettrica ha superato quello per alimenti e bevande: il prezzo di un litro di benzina ha infatti scavalcato anche quello di un kg di pasta e di un litro di latte fresco.
Inflazione: caffè al bar +16%, verdure -9%
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