In lieve frenata il tasso d’inflazione annuo a gennaio, passato al 3,2% dal 3,3% di dicembre. Lo rileva l’Istat nelle stime provvisorie, che indicano un aumento dei prezzi su base mensile dello 0,3 per cento. A gennaio – secondo i dati provvisori dell’Istat – il rincaro del cosiddetto “carrello della spesa”, ossia i prezzi dei prodotti acquistati con maggiore frequenza (dal cibo ai carburanti), è del 4,2% su base annua, un rialzo ben superiore al tasso d’inflazione (3,2%). Su base mensile la crescita è dello 0,8%: ai massimi da un anno.
Sempre a gennaio la benzina è aumentata del 17,4% (dal +15,8% di dicembre) su base annua e del 4,9% su base mensile. Il prezzo del gasolio per i mezzi di trasporto è salito del 25,2% in termini tendenziali (dal 24,3% di dicembre) e del 4,7% sul piano congiunturale.
Sull’aumento dell’inflazione provocato dai rincari di alimentari e carburanti, ha inciso anche lo sciopero dei Tir, che ha bloccato per una settimana le forniture facendo lievitare i prezzi sia della benzina nelle stazioni di servizio sia dei prodotti alimentari nei punti vendita, soprattutto dell’ortofrutta fresca, con effetti che non si sono peraltro ancora esauriti. Secondo Coldiretti, i consumatori nella settimana di sciopero dei Tir avrebbero tagliato del 30% gli acquisti di frutta e verdura, dove i prezzi per colpa della speculazione sono anche raddoppiati per alcune categorie di ortaggi. Solo nell’agroalimentare il blocco dell’autotrasporto, secondo Coldiretti, avrebbe causato 200 milioni di euro di danni nella filiera agroalimentare con oltre 100mila tonnellate di frutta, verdura, fiori e latte buttati o rovinati, 200mila ore di lavoro perse nella raccolta, magazzinaggio e lavorazione dei prodotti agroalimentari. Così, in un solo mese, il prezzo dei vegetali freschi ha avuto un aumento record al consumo del 2,4%, della benzina del 4,9% e quello del gasolio per mezzi di trasporto segna un rialzo congiunturale del 4,7%. Ora per il blocco nei trasporti dovuto al maltempo gli aumenti dei prezzi al consumo potrebbero consolidarsi a causa di una effettiva difficoltà nella consegna dei prodotti, sulla quale pero è sempre in agguato la speculazione.
Istat, +4,2% il carrello della spesa
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