In greco, significa “valore”. E anche in italiano, il progetto Axìa – siglato da gruppo Nestlé e Crui-Conferenza dei rettori universitari italiani – si propone di creare opportunità sulla base dei meriti, condividere obiettivi, capitalizzare la diversità, sfruttare le tecnologie aperte e la comunicazione per far circolare nuova conoscenza e creare ricchezza nel presente e per il futuro. La prima multinazionale alimentare in Italia si è messa a disposizione della ricerca con un innovativo approccio, definito di “sostenAbilità”, finalizzato a tre obiettivi: la creazione di opportunità per giovani ricercatori, la restituzione di nuova conoscenza, la traduzione in pratica della teoria della sostenibilità.
Il progetto è partito nel 2008 realizzando una vero e proprio monitoraggio presso le università italiane sui tre ambiti di riferimento individuati (Alimentazione, Sostenibilità, Multiculturalità) condotto dall’Università Iulm di Milano e dalla Federico II° di Napoli.
Dal lavoro di valutazione è scaturita una short list di progetti giudicati estremamente validi dal punto di vista scientifico. Tra questi 117 progetti Nestlé ha identificato i quattro che, maggiormente in linea con le priorità strategiche del gruppo, sono stati finanziati nell’arco del biennio 2009/2010 con un investimento di 1 milione di euro.
L’iniziativa è stata illustrata durante un convegno – “Dalla sostenibilità alla sostenAbilità. Università e Imprese: insieme per rilanciare la competitività italiana” – a cui hanno preso parte Marco Mancini, presidente della Crui, Giovanni Puglisi rettore dell’università di Iulm e vice presidente di Crui, Leo Wencel, presidente e amministratore delegato di Nestlé Italiana, e alcuni interpreti del nuovo concetto di sostenAbilità moderati dal giornalista di economia Oscar Giannino: Carlo Ratti, direttore SenseAble City Lab e docente al Mit di Boston, Stefano Moriggi, filosofo della scienza, Luigi Testore, vicario della Diocesi ambrosiana, Umberto Tolino del Politecnico di Milano, Vincenzo Russo della Iulm e Manuela Kron, direttore corporate affairs di Gruppo Nestlé in Italia.
“Quando abbiamo deciso di lanciare il progetto Axía – ha dichiarato Leo Wencel, presidente e amministratore delegato di Nestlé Italiana – ci siamo impegnati a finanziare quattro progetti di ricerca di base selezionati tra 117 in collaborazione con la Crui, senza avere certezza dei risultati che quest’investimento avrebbe generato, ma confidando nel talento dei ricercatori italiani e credendo fortemente che scienza e ricerca siano leve imprescindibili per la crescita e la competitività. L’impegno era anche di restituire pubblicamente i risultati di questo lavoro, con l’auspicio di poter contribuire a generare nuova conoscenza per tutti. Oggi manteniamo questa promessa, con la soddisfazione di poter condividere dati e informazioni realmente utili al mercato e alla comunità scientifica e l’esperienza di un progetto che, in un momento di cambiamento culturale come quello che stiamo vivendo, può dare un segnale positivo e di fiducia”.
Sul futuro del progetto Axía, Manuela Kron, direttore corporate affairs Gruppo Nestlé in Italia, aggiunge: “A breve saremo pronti a lanciare una nuova sfida che, sempre a fianco della Crui, punterà sui talenti ancora più giovani, sui suistainable native che abbiamo individuato grazie alla ricerca condotta in questi anni, sui cervelli italiani che non devono scappare ma sviluppare mobilità e flessibilità. Gli daremo un luogo di aggregazione nella rete sfruttando gli ecosistemi digitali: li faremo interagire e daremo loro l’opportunità di mettere a frutto cultura e capacità misurandosi in diretta con la realtà dell’impresa. Un progetto che porta il nome di Smart Team Nestlé”.
Nestlé, primo bilancio per Axìa
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