Cso, tutta la filiera ortofrutta nella base sociale

Cso, tutta la filiera ortofrutta nella base sociale

La filiera dell’ortofrutta italiana s’impegna a superare antichi steccati e a lavorare insieme per una maggiore integrazione. Cso-Centro Servizi Ortofrutticoli ha ampliato la propria base sociale con aziende di primo piano della filiera dell’ortofrutta, attive anche nei settori del packaging, delle tecnologie e della logistica.
Un’operazione di tutto rilievo per il settore ortofrutticolo italiano, che vede riuniti, così, tutti gli attori della complessa filiera produttiva all’interno dell’associazione ferrarese: potranno confrontarsi in un tavolo comune e, soprattutto, individuare quelle priorità sul versante produttivo ma anche dei macchinari, del packaging, della logistica, che daranno nuova competitività all’offerta nazionale.
Anche l’attività d’internazionalizzazione portata – avanti in questi anni da Mediterranean Fruit Company – da oggi confluisce direttamente in Cso, che ha inoltre messo a punto un nuovo assetto organizzativo interno.
Viene istituito un Comitato di direzione composto da
Luciano Trentini, responsabile Relazioni esterne ed europee;
Elisa Macchi, responsabile Statistica e osservatorio di Mercato;
Federico Milanese, responsabile Relazioni internazionali e filiera;
Alessandra Ravaioli, responsabile Marketing e comunicazione;
Simona Rubbi, responsabile Progettazione e sviluppo nuovi mercati
Marina Moro, responsabile amministrativa.

Il Comitato di direzione avrà compiti di gestione ed esecuzione delle attività e dovrà coordinarsi con i vertici aziendali e con il Consiglio di amministrazione.
“Con questa nuova impostazione dirigenziale del Cso – dichiara Mario Tamanti, consigliere delegato, nella nota stampa – vogliamo fare un’esperienza innovativa, che possa dare risposte sempre più puntuali alla base sociale nell’ottica di creare quanto più possibile dei servizi a misura delle imprese”.
“Siamo di fronte – evidenzia Paolo Bruni, presidente di Cso – a un periodo di grandi cambiamenti nel nostro settore e dobbiamo saperci adattare alle mutate condizioni mettendo in campo le risorse del sistema produttivo, la nostra competitività, la creatività e l’esperienza di un paese leader in Europa”.
“Le sfide che ci attendono – commenta Luciano Trentini – e la complessità dei problemi con i quali ci dobbiamo confrontare sia in Italia che in Europa richiedono competenze integrate ed un vero e proprio lavoro di gruppo. Ritengo che sia il momento giusto per creare una esperienza nuova”.

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