Per un tonno sempre più sostenibile, MarineWorld Brands, azienda europea di primo piano nelle conserve ittiche, dà il via all’operazione Natura Blu, un progetto di branding complesso e articolato – in partnership con Legambiente – per raccogliere e far conoscere le tante iniziative di responsabilità ambientale attuate e per accrescere tra i consumatori la cultura della tutela dell’ecosistema marino e delle sue risorse da cui la stessa industria ittico-conserviera dipende.
Gli interventi raccolti all’interno di Naturablu si concentrano in tre aree: miglioramento continuo della sostenibilità del prodotto e della trasparenza verso i consumatori dell’intero processo produttivo, ricerca scientifica e confronto internazionale sulle best practices nella pesca, sostegno a iniziative concrete per la difesa dell’ecosistema marino (per la prima volta anche in Italia).
MarineWorld Brands è un’azienda integrata verticalmente, con il controllo diretto su tutte le fasi produttive, dalla pesca fino all’inscatolamento nei propri stabilimenti.
A partire dalla produzione 2012, una vera e propria carta di identità sulla materia prima utilizzata sarà visibile sulle confezioni di tonno Mareblu, in modo che sia consultabile prima dell’acquisto.
In aggiunta a quanto previsto per legge, il consumatore troverà queste indicazioni:
• nome scientifico della specie (per esempio Thunnus Albacares)
• nome comune della specie (per esempio tonno pinne gialle)
• zona geografica di pesca e codice dell’area Fao (per esempio Oceano Indiano, Area Fao 51)
• metodo di pesca (per esempio reti a circuizione)
Dalla produzione 2011 sulla scritta inkjet delle scatolette Mareblu sono leggibili per esteso le informazioni sulla varietà di tonno utilizzato e sul luogo di provenienza.
Il tonno utilizzato è della varietà “pinne gialle” e viene pescato nell’oceano Indiano. Negli anni passati in quella zona quel tipo di tonno è stato a un livello “vicino alla minaccia” secondo lo schema dell’International Union for the Conservation of Natureand Natural Resources. Oggi, grazie al rispetto delle quote di pesca allocate a ciascuno stabilimento e ai periodi di riposo biologico, i dati di diverse fonti scientifiche evidenziano un miglioramento complessivo dello stato di conservazione dello stock. I contenuti di Naturablu sono consultabili in una sezione dedicata del sito web www.mareblu.it. Per il confronto e l’interazione con il pubblico sono stati attivati una pagina Facebook, un account Twitter e uno Youtube.
Il metodo di pesca utilizzato è il “purse-seining”, cioè la circuizione con delle grandi reti, con e senza l’utilizzo di Fad. I Fad, dall’inglese Fishing Aggregating Devices, sono strumenti galleggianti attorno ai quali i pesci tendono ad aggregarsi. Attraverso Issf, Mareblu è in prima fila nella ricerca scientifica per minimizzare le catture accessorie di pesci fuori target. Tutto il tonno Mareblu è certificato Dolphin Safe.
Legambiente, dopo un’accurata analisi sulla filiera e sull’approccio globale all’ambiente svolta in collaborazione con il management di Mareblu, ha accettato di diventare partner dell’azienda sulla base dei seguenti prerequisiti:
– piena tracciabilità del tonno pescato
– l’esclusiva scelta di pesca del tonno pinna gialla e skipjack
– esclusione del palamito come attrezzo di pesca
– volontà di portare anche in Italia la distribuzione di prodotti “puliti”
– aver avviato studi e progetti per minimizzare, se non eliminare, le catture accidentali
di specie non bersaglio “bycatch” e di giovanili specie target durante le operazioni di pesca
– avvio di uno studio con focus “Fad” procedure e limitazione
Mareblu ha dato prova dei requisiti già posseduti e ha programmato operativamente l’attuazione degli impegni presi: è pronta la referenza tonno Skipjack pescato con canna (cosiddetto prodotto “pulito” pescato con tecnica “Pole&Line”) e, per favorirne il referenziamento nella gdo, Mareblu è disponibile a minimizzare il proprio margine.
L’azienda si è inoltre impegnata entro la fine del 2016 ad avere il 100% dei propri prodotti con materia prima ottenuta con i seguenti metodi di pesca:
• Pole&Line
• Reti a circuizione senza uso di FADs su banchi liberi (free school)
A partire dal 2013, l’approvvigionamento avverrà solo da navi che siano monitorate dalla presenza costante di Osservatori qualificati a bordo e che trattengano il 100% delle catture accessorie a bordo in modo da poterne misurare il quantitativo e verificarne la composizione. Tali operazioni di controllo saranno da effettuarsi “a terra” alla presenza delle autorità competenti.
Sul tema del bycatch, a partire dal dato fornito dal mondo ambientalista secondo cui le catture accessorie ammontano al 10%, Mareblu si impegna a ridurle entro il 2013 al 5% ed entro il 2014 al 3 per cento.
Mareblu lancia l’operazione Naturablu
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