Il 31 marzo, in occasione de l’Ora della Terra – il più grande evento globale promosso dal Wwf per la lotta al cambiamento climatico –, Mutti spegnerà simbolicamente le luci delle proprie sedi, confermando l’attenzione e il particolare legame con la natura e il suo territorio.
Si arricchisce di promesse l’impegno che l’azienda conserviera parmense ripone in un ampio progetto di sostenibilità che lo scorso anno l’ha portata ad agire direttamente sulla filiera agricola, rivoluzionando la strategia di produzione, attraverso la riduzione dei consumi idrici nei campi. Un progetto innovativo che ha permesso di identificare soluzioni a maggiore efficienza, coinvolgendo attivamente la filiera in percorsi utili per l’ambiente, attraverso una campagna di sensibilizzazione e di supporto per razionalizzare l’uso delle risorse idriche impiegate per la coltivazione.
Sono partiti così questo mese una serie di corsi di formazione a beneficio degli agricoltori e orientati al risparmio dell’acqua d’irrigazione (per ridurre le due principali componenti dell’impronta idrica, quella blu relativa ai volumi di acqua dolce sottratta al ciclo naturale per scopi agricoli o industriali, e quella grigia relativa ai volumi di acqua inquinata generata). Un investimento di circa 100 mila euro che consiste anche nell’acquisto di nuove tecnologie come sonde per l’analisi dell’umidità dei terreni e l’installazione di 20 stazioni di rilevamento. Verrà inoltre promosso un programma di analisi dei terreni per l’elaborazione di piani di concimazione su 200 campi per ottimizzare l’impiego di fertilizzanti e pesticidi.
Mutti rappresenta un caso virtuoso essendo la prima azienda in Italia, e tra le poche al mondo, ad aver calcolato i consumi di acqua della propria produzione, dalla coltivazione del pomodoro al prodotto finito, in collaborazione con il Wwf e il Dipartimento per l’innovazione dei sistemi biologici, Agroalimentari e Forestali dell’Università della Tuscia.
Ogni anno quest’impegno si arricchisce di pratiche sostenibili e impiego di nuovi sistemi, come lo sviluppo, previsto per il 2013, di un progetto sulle biomasse che consiste nella costruzione di un impianto in grado di utilizzare gli scarti industriali, non solo di quella parte di pomodoro (circa il 2%) che attualmente viene eliminata, ma anche dei liquami di allevamento di bestiame.
Mutti spegne le luci per l’ambiente
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