Anche nel 2011, il sell out di vino in gdo ha risentito della crisi. Ci sono, però, segnali da considerare con attenzione: come la crescita dei vini nella fascia superiore ai 5 euro, che registra nel 2011 un +11,1% a volume sull’anno precedente, a conferma che gli italiani, anche al supermercato, comprano e spendono sempre più all’insegna del “meno, ma meglio”.
Se le vendite globali di vino confezionato fanno segnare un -0,9%, quelle delle bottiglie da 75 cl, al contrario, sono in crescita in due fasce di prezzo, quella bassa e quella alta: quella inferiore ai 3 euro, con un moderato aumento dello 0,6% a volume, e quella superiore ai 5 euro con un +11,1% a volume.
L’anteprima dell’indagine condotta da SymphonyIri Group per Vinitaly (Verona, 25-28 marzo) sul mercato del vino in gdo nel 2011 (clicca qui per i dati) attesta anche – in una nota stampa della fiera veronese – che le vendite di vino in brik sono stazionarie, nonostante le promozioni crescenti, che i bottiglioni da un litro e mezzo sono in forte calo, che le bottiglie a denominazione d’origine crescono dell’1,1% a volume con un prezzo medio a litro di 4,1 euro.
E si conferma la crescita del vino a marca privata delle catene distributive (+11% a volume), in linea con la tendenza degli ultimi tre anni (vedi tabelle e grafici 1,2,3,6).
Nella classifica dei vini più venduti nei supermercati e ipermercati figurano ai primi posti, nell’ordine, lambrusco, sangiovese e montepulciano d’Abruzzo. Tra i vini ‘emergenti’, cioè col maggior tasso di crescita, troviamo al primo posto il pignoletto dall’Emilia (+29,6%) e al secondo una new entry, il pecorino da Marche e Abruzzo (+26,5%). Da segnalare anche la crescita notevole di un vino di grande lignaggio come il brunello di Montalcino che aumenta le vendite del 14,8% e di vini di pregio come il gavi (+14,4%) e il rosso di Montalcino (+11,1%) (tabelle 4 e 5).
“Il dato sulle vendite del brunello conferma che i consumatori ormai sanno di poter comprare vino di qualità nella grande distribuzione – è il commento di Gianluca Di Venanzo, direttore generale di Despar, che rappresenterà Federdistribuzione al convegno di Vinitaly – Una considerazione confortata dalle crescenti vendite di vino sopra i 5 euro, un segmento ancora contenuto, ma che si sta progressivamente affermando sostenendo l’intera crescita del mercato. La gdo rappresenta un canale sempre più rilevante per il vino e il cliente è ancor più esigente. Per questo crediamo che debba intensificarsi il dialogo con le cantine per migliorare ulteriormente l’offerta di vino ai consumatori”.
Valutazioni analoghe arrivano anche da Virgilio Romano, client service director di SymphonyIri: “Le vendite di vino in gdo nel 2011 sono in linea con l’andamento dei consumi di vino nel Paese, con volumi in leggera contrazione e valori in crescita, confermando il trend in atto legato alla ricerca della qualità. Due gli aspetti da sottolineare: l’importanza che hanno i vini con prezzo a bottiglia inferiore ai 3 euro e la conferma della crescita dei vini con prezzo medio-alto, sopra i 5 euro. Si può parlare dunque di polarizzazione nelle scelte dei consumatori, fenomeno osservato nel 2011 in altre categorie, che andrà valutata nei prossimi mesi per misurare l’effetto derivante dal superamento della soglia dei 5 euro nel 2011 a opera di alcuni attori importanti che potrebbero aver accentuato un trend in ogni caso positivo”.
L’indagine completa di SymphonyIri verrà presentata a Vinitaly il 26 marzo nel corso della tavola rotonda su vino e grande distribuzione organizzato da Veronafiere.
Vino, in gdo brunello e gavi +14% nel 2011
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