Il 2012 è iniziato con il preallarme ‘occupazione’ anche nel sistema agroalimentare nazionale: secondo un’analisi congiunturale sul primo trimestre 2012 condotta da Format Research per Federalimentare su un campione di 1.000 imprese alimentari in tutta Italia, le difficoltà economiche in atto si stanno riflettendo sull’andamento del numero di occupati nelle industrie alimentari. Anche se per 8 aziende su 10 (79,2%) il numero degli addetti è rimasto invariato, per la prima volta il saldo dichiarato tra le aziende che hanno dovuto ridurre l’organico rispetto a quelle che lo hanno aumentato risulta negativo di oltre 10 punti. Le realtà che più di tutte hanno sofferto dell’andamento negativo dell’occupazione – come sottolinea una nota stampa di Federalimentare – sono state in prevalenza le medie e le grandi imprese, le aziende della filiera “vegetale” e quelle attiver nel Mezzogiorno.
Diminuisce rispetto all’ultimo trimestre 2011 anche la capacità delle industrie alimentari di riuscire a fare fronte al proprio fabbisogno finanziario (con un saldo di -18,6 contro il
precedente -12,4): una difficoltà che ha colpito in prevalenza le piccole imprese con meno di 50 addetti, soprattutto nelle regioni del Centro Italia e del Mezzogiorno.
D’altra parte, nonostante questo segnale di difficoltà, l’indagine Format dimostra quanto il comparto del food continui a “tenere” meglio di altri settori. Le industrie alimentari manifestano un livello di fiducia nell’andamento dell’economia italiana, e in particolare della propria impresa migliore rispetto al totale delle imprese italiane, mentre sui ricavi l’andamento congiunturale del settore di inizio 2012 si caratterizza per una sostanziale stabilità, con un incremento di oltre un punto (+1,4) a fronte degli oltre 5 punti in meno fatti registrare dal resto delle imprese. In miglioramento le previsioni per i ricavi per i mesi di aprile, maggio e giugno.
Sul piano del credito alle aziende, nel primo trimestre 2012 il 18,8% delle industrie alimentari ha richiesto un finanziamento. Se si registra un certo affanno sulle condizioni del credito – la metà delle imprese (51,1%) dichiara un peggioramento della situazione del costo del finanziamento, il 48,6% della durata temporale e il 49,4% delle garanzie richieste – resta alta (58,5%), nonostante un leggero calo rispetto al trimestre precedente, la percentuale di quante hanno visto accolta la propria richiesta per un ammontare pari o superiore all’importo domandato, mentre il 21% l’ha vista accolta per un ammontare inferiore e solo il 10,6% l’ha vista respinta.
Migliora la “tenaglia” tra i prezzi praticati dai fornitori e i ritardi dei pagamenti da parte dei clienti dell’industria alimentare: nei primi mesi del 2012 i prezzi dei fornitori sono infatti in diminuzione di oltre 6 punti percentuali rispetto al dato di fine 2011, così come migliora (di ben 11,6 punti) l’indicatore relativo ai ritardi dei pagamenti “a valle”. Due fattori certamente positivi, che però non possono ancora essere interpretati come il segno di un’inversione di tendenza, che anzi si teme tornerà a peggiorare nella seconda metà del 2012.
Industria food, occupazione in calo
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