Il 2011 è stato un anno positivo per Ahold per i risultati raggiunti sia in Europa sia negli Stati Uniti. Le vendite sono cresciute complessivamente del 5,5% a tassi di cambio costanti, superando i 30 miliardi di euro e gli utili netti sono incrementati del 19% raggiungendo il traguardo del miliardo di euro. Tutto questo in un contesto di inflazione crescente, dove i consumatori sono sempre più attenti al valore della loro spesa. (…)
In Olanda, la catena di supermercati Albert Heijn si conferma ancora la più ‘popolare’, grazie anche a un costante miglioramento dei format e degli assortimenti a marca privata, che si sono arricchiti nel 2011 di una nuova gamma di prodotti freschi ad alto contenuto di servizio. Sempre in Albert Heijn hanno funzionato anche le campagne di marketing più innovative, come la card collection attivata in collaborazione con il Wwf.
(..) Siamo altresì soddisfatti dei risultati raggiunti dalla catena Gall&Gall – il principale retailer specializzato di vini e liquori d’Olanda – per la quale si prevedono sei nuove aperture. (…) Fuori dall’Olanda, nella Repubblica Ceca, inoltre, i nostri Albert Store hanno incrementato il livello di profittabilità, grazie al miglioramento della proposta commerciale e dell’efficienza operativa. (…) Sempre in Europa, le nostre joint venture con Ica in Svezia e in Norvegia, e con Jmr, in Portogallo, hanno dato un contributo importante nel sostenere i risultati finali di vendita.
Spostandoci negli Stati Uniti, la catena Giant Landover – oltre ad aver celebrato i suoi 75 anni nel 2011 – ha riportato un trend positivo, grazie a una politica commerciale focalizzata sul reparto freschi e su un efficiente programma di customer loyalty. Gli store Stop & Shop a New York, nel New Jersey, a Staten Island e nel New England hanno anch’essi sostenuto le performance positive del nostro gruppo sul mercato americano, dove però i riscontri più entusiasmanti sono arrivati soprattutto dalle vendite on line. A 20 anni dal suo esordio, oggi Peapod, il nostro servizio di consegna on line di generi alimentari, è diventato leader negli Stati Uniti e continua a registrare ogni anno crescite importanti, specialmente nelle aree più densamente popolate come Manhattan e Filadelfia. Nel 2011, in particolare, le vendite sono cresciute a doppia cifra raggiungendo i 20 milioni di ordini.
Quali saranno a questo punto le priorità di Ahold per il futuro? Da un anno a questa parte abbiamo ridisegnato la strategia globale per assicurare al gruppo una crescita solida, in un mercato come quello del largo consumo completamente cambiato nel giro di pochi anni: dove grazie alle nuove tecnologie e ai social media, il cliente è passato al posto di comando e detta le regole del gioco.
Per affrontare le sfide che questo mutato scenario c’impone, abbiamo individuato in particolare sei aree strategiche:
1- Rafforzare la brand loyalty
Vogliamo che i nostri clienti si trasformino in fan per creare in questo modo un effetto domino. A tale scopo lo scorso anno negli Stati Uniti abbiamo implementato programmi di direct mail e di email targettizzati sul comportamento individuale di acquisto di 2,5 milioni di shopper che andremo a potenziare anche nel 2012.
2- Ampliare l’offerta
Tre sono le direttrici da percorrere. Investire negli store format di maggior successo, come gli Albert Heijn to go in Olanda. Costruire migliori assortimenti a marchio: com’è successo di recente nella nostra catena di liquori Gall&Gall e con la gamma di prodotti sostenibili AH puur&eerlijk. Triplicare il valore delle vendite online per arrivare a 1,5 miliardi di euro entro il 2016. Oggi stiamo studiando un’offerta integrata tra business on e offline, in modo che il consumatore possa scegliere tra tre opzioni: fare spesa al negozio, ritirarla al punto di raccolta perché già ordinata online o farsela spedire direttamente a casa. (…) Certamente l’acquisizione di
bol.com, annunciata lo scorso febbraio, rappresenta una scelta strategica di campo ben precisa in tale direzione: è uno degli store online di maggior successo in Olanda, ha un forte posizionamento nel non food, che – combinato con l’offerta attuale di albert.nl –valorizzerà la presenza dell’intero gruppo sul web.
3) Espansione all’estero
In Europa apriremo 10 store in Belgio entro la fine dell’anno e 50 nei prossimi cinque anni. È al vaglio, inoltre, l’apertura del nostro primo convenience store in Germania nella seconda metà dell’anno, per arrivare a un totale di 150 in tutta Europa entro il 2016.
Oltre a voler accrescere il business nei mercati in cui siamo già presenti, stiamo esplorando nuove opportunità anche in paesi dove possiamo sfruttare al meglio i nostri punti di forza. Operiamo senz’altro meglio nelle aree ben sviluppate e più densamente popolate, che hanno la base di consumo adatta per il nostro tipo di negozio. Intravvediamo perciò la possibilità di acquisire posizioni di rilievo nel business dei supermercati nei nuovi mercati emergenti.
4) Semplificazione
Il nostro programma biennale di cost saving (2010–2012) consentirà un risparmio di 350 milioni di euro entro la fine del 2012. L’obiettivo è quello d’implementarne un altro della medesima entità nei prossimi tre anni. Sfruttando le nostre capacità e le nostre dimensioni, puntiamo in questo modo a dare valore alla clientela finale.
5) Responsabilità sociale
Si tratta di un elemento chiave della nostra strategia. Con i nostri 3mila negozi e 200mila occupati, ci consideriamo responsabili infatti della salute e del benessere dei nostri clienti, ma anche dell’origine dei prodotti che vendiamo, dell’impatto sull’ambiente che produciamo, delle comunità in cui operiamo e delle persone che impieghiamo.
Entro il 2015, stimiamo che il 25% delle nostre vendite complessive di food saranno rappresentate da prodotti salutistici.
6) Il capitale umano
Il gruppo è impegnato nella costruzione di una forza lavoro sempre più qualificata. Per implementare una solida strategia di sviluppo, nel 2011 abbiamo rafforzato il nostro leadership team attraverso una serie di promozioni interne tra i senior e assumendo nuovo personale. Guardando al futuro, ci aspettiamo un 2012 difficile per il retail alimentare, perché nell’attuale contesto macroeconomico, i clienti continueranno a ricercare la convenienza: questo andrà inevitabilmente a inasprire la competizione tra retailer. Ma nonostante il livello di fiducia dei consumatori nei Paesi Bassi abbia ormai toccato il suo minimo storico, e la disoccupazione negli Stati Uniti resti ancora elevata, i nostri marchi sono ben posizionati e sono destinati a crescere ancora nei principali mercati in cui sono presenti. Contiamo infatti di garantire rendimenti importanti ai nostri azionisti, e parte di questo impegno si sostanzia nel cambiamento della policy legata ai dividendi: la payout ratio (ovvero la porzione percentuale dell’utile netto destinato a essere distribuito agli azionisti di una società quotata ndr) è passata dal 40 al 50 per cento. Il dividendo di 0,40 euro per azione proposto per il 2011 esprime non solo la nostra fiducia nella nuova strategia, ma anche la nostra capacità di generare liquidità (…)
Dick Boher, ceo di Ahold all’assemblea annuale degli azionisti aprile 2012 ad Amsterdam