Più pasta, meno dolci: è il bilancio 2011 in pillole di Aidepi-Associazione delle industrie del dolce e della pasta italiane, costituita lo scorso anno all’interno di Federalimentare dall’unione di Aidi e Unipi (130 imprese, 80% del mercato nazionale di dolce e pasta). Per la pasta, il 2011 si è concluso con un aumento dei volumi del +1,7%, a fronte di una crescita a valore del 3 per cento. In cifra assoluta, la produzione ha superato la quota di 3,3 milioni di tonnellate, per un fatturato di circa 4,5 miliardi di euro: così l’Italia ha mantenuto la propria leadership, con una quota pari al 25% della produzione mondiale e al 70% circa di quella europea. Il mercato interno ha assorbito oltre 1,5 milioni di tonnellate, per un giro d’affari di 2,7 miliardi di euro.
L’industria dolciaria ha mantenuto sostanzialmente i volumi del 2010, con un lieve decremento di -0,6%, a fronte di una crescita del +3% a valore. In cifra assoluta, la produzione complessiva è stata poco meno inferiore a 1,9 milioni di tonnellate, per un valore di oltre 12,5 miliardi di euro.
Il comparto del “cioccolato e prodotti a base di cacao” fa ancora da traino per tutto il dolciario con un aumento complessivo di +1,6% a volume e del +7,2% a valore. Stabile il comparto dei “prodotti di confetteria” che slittano del -0,1% in volume e crescono del +0,9% in valore.
In leggera flessione i “prodotti da forno”, comparto che rappresenta il 60% circa dell’intera produzione dolciaria, con un -0,7% a volume, a fronte di un incremento del +2,1% a valore.
In marcato arretramento il comparto dei gelati, con una contrazione, a volume e a valore, rispettivamente del -4% del -2 per cento.
Infine, nel mercato dei cereali pronti per la prima colazione e delle barrette a base di cereali si è confermata nel 2011 la performance positiva, con un incremento dei volumi di vendita nel canale moderno e nel discount pari a +2,1% a volume e +4% a valore.
“I consumi in gdo – commenta in una nota stampa Angelo Massaro, ad di SymphonyIri, intervenuto all’assemblea Aidepi – sono in sofferenza e con prospettive non particolarmente positive. Le dinamiche che osserviamo sono però diverse da comparto a comparto, così come l’inflazione del carrello mostra, nei diversi reparti, dinamiche differenti. Si conferma una maggiore propensione all’acquisto in promozione con una ripresa dell’efficacia di questa leva. Registrano inoltre segnali positivi, evidenziando una discreta vitalità, i prodotti di marca caratterizzati da innovazione”.
L’export vale il 54% della pasta e il 42% dei dolci
La debolezza del mercato interno ha spinto ancor più le imprese produttive a rafforzare l’orientamento all’export, diversificando i mercati di sbocco.
Per la pasta, l’export ha toccato una quota pari al 54% a volume e al 41% a valore della produzione nazionale di pasta, tornando a superare i volumi dei consumi domestici.
L’export dolciario è cresciuto del +4,6% a volume, a fronte di una crescita del +8,2% a valore. La propensione alle esportazioni ha toccato il 42% a volume e il 23% a valore. Il saldo commerciale ha raggiunto 1,5 miliardi di euro, mettendo a segno un +10% sull’anno precedente.
Ancora più Ricerca & sviluppo per il consumo consapevole
La riformulazione dei prodotti dolciari, fin dal 2008, ha portato finora le aziende italiane a investire oltre 30 milioni di euro per trasformare una fetta significativa di alimenti “quotidiani” come biscotti, cereali da prima colazione, merendine, crackers e gelati in prodotti più innovativi e nutrizionalmente migliori rispetto a qualche anno fa.
Aidepi ha fissato al 2014 obiettivi, tempistica e risultati attesi da questo percorso di responsabilità, che ha l’obiettivo di migliorare ulteriormente prodotti e confezioni, in particolare quelli destinati ai bambini nella fascia di età 3-12 anni, e favorire consumi più consapevoli attraverso una maggiore informazione e sensibilizzazione del consumatore.
“In questo scenario di perdurante incertezza – dichiara Paolo Barilla, presidente di Aidepi – abbiamo fatto registrare una crescita del valore della produzione del 3% tanto per la pasta, come per il dolciario. Risultato questo tanto più apprezzabile se si tiene conto delle difficoltà con cui si misurano le nostre aziende: la volatilità dei mercati delle commodities agricole, le problematiche legate alla logistica, ai trasporti e ai vari e complessi rapporti di filiera. È l’export il grande volano di sfogo delle nostre merceologie, dove i mercati mondiali costituiscono un obiettivo a cui le nostre imprese non vogliono rinunciare. A fine 2011 il bilancio è stato sicuramente positivo, ma i margini di miglioramento sono ancora molti: in tal senso, particolarmente apprezzato sarà il supporto che, tramite il ricostituito Ice, le istituzioni saranno in grado di assicurare alle numerose produzioni di qualità che il nostro settore sa esprimere”.