Spinge l’acceleratore sulla crescita e sullo sviluppo rete Whole Foods Market, che ha annunciato di voler triplicare il numero dei suoi store, fino a raggiungere quota mille negozi. Obiettivo dichiarato: aggiungere nuove location in centri urbani più piccoli (75mila abitanti) e nelle aree ancora poco servite (i cosiddetti ‘food deserts’).
Finora, Whole Foods ha concentrato le aperture di negozi in quelle aree in cui la disponibilità a spendere per l’acquisto di prodotti alimentari e bevande è più elevata rispetto agli standard Usa: nel 2010, la spesa media food di una famiglia è stata di 4.214 dollari (3.317 euro) a San Francisco e di 4.250 (3.345 euro) a Chicago, contro i 3.300 (2.597 euro) a Baltimora e i 3.690 (2.904 euro) a Phoenix.
Ora, però, il retailer americano si è mosso alla ricerca di nuovi spazi di mercato: aprirà il suo primo store a Detroit a maggio 2013, nei pressi della Wayne State University e del College for Creative Studies, coerentemente con la strategia della catena di aprire punti vendita in zone abitate da consumatori con un livello d’istruzione medio-alto.
Whole Foods – come rende noto l’agenzia stampa Bloomberg – ha annunciato l’intenzione di aprire anche in quelle zone di Chicago e Newark in cui la distribuzione e vendita di prodotti freschi (soprattutto ortofrutta, latticini, carni) è alquanto ridotta, rispondendo così all’appello lanciato ai grandi retailer americani dalla first lady Usa Michelle Obama di raddoppiare gli sforzi per portare alimenti freschi ai consumatori a basso reddito.
Nel piano di sviluppo della catena sono considerate superfici di vendita comprese tra i 15mila (1.400 mq circa) e i 75mila piedi quadri (7mila mq), proprio per poter adeguare l’offerta anche alle comunità medio-piccole e ai quartieri suburbani a reddito medio-basso.
Whole Foods punta a 1.000 pdv negli Usa
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