Il Sial-Salone internazionale dell’alimentazione a Parigi, in corso di svolgimento dal 21 al 25 ottobre, è ormai da anni un appuntamento classico per la food business community di tutto il mondo per incontrarsi e per fare il punto della situazione e dei trend del mercato alimentare a livello globale.
Secondo le stime di Euromonitor International, il giro d’affari dei prodotti trasformati confezionati supera i 2.108 miliardi di dollari, pari a oltre 1.613,5 miliardi di euro. Nel 2011 la crescita del fatturato è stata del 7,2 % rispetto al 2010: il trend dovrebbe mantenersi intorno al +4 % nel 2012 per raggiungere, secondo le previsioni, i 2.194 miliardi di dollari (oltre 1.678,67 miliardi di euro). Secondo le proiezioni di Euromonitor, il mercato dovrebbe toccare i 2.590 miliardi di dollari nel 2016 (1.980 miliardi di euro), con una crescita annua dell’ordine dei 4,5 % a partire dal 2012.
Le prime sei categorie di prodotti grocery rappresentano più dei due terzi del mercato: tutte hanno registrato un incremento.
Categorie | Quota % sul fatturato | Var. % 2011/’10 |
Pane, pasticceria | 20,1 | +6,7 |
Lattiero-caseari | 18,2 | +8,3 |
Freschi | 9,9 | +6,1 |
Dolci | 8,1 | +7,4 |
Alimenti disidratati | 6,1 | +7,2 |
Surgelati | 4,9 | +5,6 |
Performance vivaci si registrano anche in segmenti relativamente più piccoli: baby food (+9,6%), pasta (+9,3%), oli e grassi (+9%), sostituti della carne (+8,5%), gelati (+8,4%).
Per i prodotti freschi, i volumi a livello mondiale toccano i due miliardi di tonnellate nel 2011, con una crescita del 3% rispetto al 2010. Un incremento che dovrebbe mantenere il ritmo medio annuo del +3,4% all’anno tra 2012 e 2016, arrivando ai 2,25 miliardi di tonnellate. Frutta e verdura oltrepassano il miliardo di tonnellate e costituiscono il grosso del mercato, seguite dalle carni (231,5 milioni di tonnellate) e dai prodotti ittici (105 milioni di tonnellate).
Il giro d’affari dell’industria agroalimentare globale (a monte delle vendite al dettaglio) rappresenterebbe circa il 4% del pil mondiale, ossia oltre 3.000 miliardi di dollari (oltre 2.295,7 miliardi di euro), con un tasso di crescita annuo intorno al 5% dal 2002. Le industrie agroalimentari realizzano inoltre il 12% del commercio mondiale, dopo la chimica, l’elettronica e la meccanica, ma prima dell’automobile.
Gli Stati Uniti sono i primi esportatori mondiali di prodotti alimentari (con circa il 10% degli scambi), seguiti da Paesi Bassi (7%), Germania (6,5%) e Francia (5,9%). Il Brasile occupa la quinta posizione, davanti a Canada e la partnership economica tra Belgio e Lussemburgo. All’ottavo posto spunta finalmente l’Italia, seguita da Cina e Spagna (fonte: Cepii).