Dopo Alemagna, Motta e Doria, Bauli aggiunge al suo brand portfolio un altro marchio storico, di primo piano nel dolciario made in Italy. Dopo oltre quattro mesi di faticose trattative, che a Natale parevano prossime a interrompersi, il gruppo veronese ha acquisito Bistefani. L’operazione porta il gruppo Bauli a raggiungere dimensioni ancora più ragguardevoli, con 500 milioni di fatturato e 1.100 addetti. L’accordo di cessione è stato siglato ufficialmente sabato 9 febbraio: non sono stati resi noti i termini finanziari dell’accordo, in cui dovrebbero però rientrare i debiti dell’azienda di Casale Monferrato (Al), fondata dalla famiglia Viale nel 1955, che nel 2011 ha raggiunto un giro d’affari di 75,4 milioni di euro, ma che ha fortemente risentito soprattutto delle difficoltà gestionali di Luigi Viale, impresa attiva nella distribuzione organizzata con l’insegna Dimeglio.
Secondo i dati Mediobanca, nel 2011 Bistefani ha raggiunto un mol di 5,5 milioni e una perdita di 1,16 milioni. I debiti verso banche ammontano a 35 milioni e gli oneri finanziari a 1,6 milioni. Nella sub holding Bistefani Partecipazioni i debiti salirebbero a circa 60 milioni di euro (fonte: Il Sole 24 Ore). Le banche creditrici hanno imposto la nomina di Deloitte Touche di Genova in qualità di revisore.
“Lascio a un amico, Alberto Bauli, con cui c’è un rapporto di stima da oltre vent’anni”, ha commentato ufficialmente alla stampa Alberto Viale, in qualità di presidente di Bistefani Gruppo Dolciario.
“Siamo orgogliosi del deal – ha confermato al Sole 24 Ore da parte sua Alberto Bauli – e della stima che la famiglia Viale ci ha dimostrato, anche perché ci conosciamo da 30 anni. Per noi Bistefani ha un grande valore strategico: destagionalizza un business per metà legato ai prodotti da ricorrenza, un mercato che controlliamo per il 35%, soggetti a un forte calo dei consumi da tre anni e a una folle politica del sottocosto attuata dalla grande distribuzione. I margini si sono talmente assottigliati da rendere necessario un maggior orientamento verso la pasticceria di ogni giorno”.
Ai marchi Bauli, Motta, Alemagna, Tartufone e Doria, il gruppo veronese aggiunge quindi nella sua offerta anche i marchi Bistefani, Buondì, Girella, Yo-Yo e Ciocorì. Prodotto di punta dell’azienda casalese restano i Krumiri, i biscotti ‘a manubrio’: la forma dei baffi di Vittorio Emanuele II, il primo re d’Italia morto nel 1878, quando appunto nasceva la loro ricetta. E proprio dalle potenzialità inespresse dai Krumiri (soprattutto a livello distributivo), dovrebbe partire il piano di rilancio del marchio Bistefani a livello nazionale, nonché all’estero.
Nello stilare il piano industriale del nuovo gruppo per dare vita alle prime sinergie, Bauli ha dichiarato l’intenzione di verificare gli assetti organizzativi interni. Oggi il management di Bauli è nella sede di Villanova Monferrato per incontrare gli oltre 140 dipendenti – 180 con gli impiegati amministrativi della sede di Milano – che, almeno per i primi sei mesi, non dovrebbero essere toccati. Il gruppo veneto parrebbe intenzionato a posizionare il brand piemontese nella fascia premium della pasticceria industriale, trasformando lo stabilimento in uno dei poli produttivi d’eccellenza.
Bauli, firmato l’accordo con Bistefani
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