Tradizione ‘attualizzata’ nel produrre, innovazione attenta alla cronaca nel comunicare. Così, per mantenere alta l’attenzione al piano di riposizionamento del brand, Fiorucci importa in Italia il primo esempio di campagna pubblicitaria in stile “mockumentary”, che con lucidità e ironia prende spunto dai tanti scandali e dalle vicende di corruzione tipicamente made in Italy. Solo che, in questo caso, bustarelle e tangenti consistono in qualsivoglia tipo di salume, dal prosciutto alla mortadella. Più che mai credibile, tutto sommato, in un’epoca di scarsa liquidità finanziaria e di riscoperta del baratto…
La campagna Fiorucci, firmata da McCann WorldGroup Italia, è andata on air in tv in un formato insolito da 90”, proprio il giorno successivo alle elezioni – oltre a una campagna digitale integrata con l’utilizzo delle principali piattaforme social (http://youtu.be/Uvnd_zd4G7c).
“Campofrio Food Group – spiega Athos Maestri, ad di Cesare Fiorucci, nella nota stampa – è arrivata in Italia con obiettivi ambiziosi, che puntano a trasformare l’azienda Fiorucci nel breve e medio termine. Una trasformazione che intende apportare modernizzazione e innovazione e allo stesso tempo, vuole custodire e sviluppare la tradizione di oltre 160 anni di storia della marca in Italia e nel mondo. In questa nuova visione, di un’azienda europea di tradizione italiana, totalmente rinnovata, passa il forte concetto del cambiamento e lo sviluppo di un nuovo modo di intendere e fare business a livello internazionale, compresa la comunicazione”. L’idea della nuova campagna Fiorucci nasce appunto da due peculiarità italiane (note anche all’estero): l’Italia è un Paese dallo straordinario patrimonio culinario, ma è anche uno dei Paesi più corrotti d’Europa (al 72° posto su 174 nazioni nella classifica di Transparency International). La corruzione ‘quotidiana’ ha offerto lo spunto per una campagna innovativa. “La comunicazione – dice Alex Brunori, direttore creativo esecutivo di McCann WorldGroup Italia – dev’essere sempre perfettamente inserita nello spirito dei tempi e mai, come oggi, deve far parlare, per guadagnare lo spazio di attenzione che una volta bastava comprare”
Di qui l’idea di sostituire – in una storia di piccole e grandi corruzioni che riassume in modo credibile gli ultimi anni del nostro Paese – il denaro e il potere con dei salumi ‘irresistibili’ per capire l’effetto di questa campagna, che con il suo on air in un formato insolito in un momento topico (quello delle elezioni) mira a diventare un unicum nell’ambito della comunicazione pubblicitaria.
“Il messaggio è chiaro e forte – conclude Eric Villain, direttore marketing e R&d di Cesare Fiorucci – Il budget limitato, l’iper frammentazione del mercato e la difficoltà di emergere ci hanno fatto puntare, per annunciare il nuovo posizionamento Fiorucci, sull’impatto e la creatività, scommettendo tutto su una comunicazione che va ben oltre la semplice e banale tradizione, sia per la scelta dei messaggi che dei mezzi, arrivando in maniera dirompente sul pubblico italiano non solo con uno spot tv, ma anche attraverso impattanti attività con i social network”.
Con la direzione creativa esecutiva di Alex Brunori hanno lavorato il direttore creativo e art Gaetano Del Pizzo e la copywriter Francesca Pagliarini. Per il film, prodotto da Mercurio Cinematografica e girato in tre giorni tra Milano e provincia, il team creativo si è avvalso della regia di Nico Perez Veiga (argentino, pluripremiato a Cannes).
Fiorucci, ‘bustarelle’ al prosciutto per la campagna adv
© Riproduzione riservata