Pucci, storica azienda di conserve di verdure di Lugo di Ravenna, ha acquisito i marchi Berni con l’obiettivo di collocarsi tra i primi cinque player nazionali di sottoli e sottaceti, con un business che attualmente sfiora i 40 milioni di euro ma è destinato a crescere rapidamente, grazie all’apertura estera dell’azienda acquirente.
Con un investimento di circa 5 milioni di euro, i brand ‘piacentini’ Berni, Condiriso, Condipasta Carciofotto e le senapi Louit Frères passano così da Copador, consorzio ortofrutticolo di Parma, a quelle di una impresa familiare, da 80 anni presente sul mercato, con un buon posizionamento oltreconfine (il fatturato, 16 milioni di euro nel 2012, è equamente diviso tra Italia ed estero, mentre Berni all’estero è assente) e in costante crescita, un +8% anche nel 2012.
Una scelta strategica per uscire dalle secche di un mercato nazionale delle conserve alimentari piuttosto frammentato (il leader Saclà si ferma al 12% di quota, i follower Ponti, Polli e Coelsanus assieme arrivano al 20%) e che patisce la concorrenza crescente delle private label.
“Per reggere la concorrenza – spiega Stefano Pucci, ceo dell’azienda ravennate, a Il Sole 24Ore – dovevamo crescere dimensionalmente, potenziare la notorietà del marchio, spingere il ritorno degli investimenti in R&S. Da tempo ci stavamo guardando attorno e l’acquisizione dei marchi Berni rafforza la presenza di Pucci nella gdo, ci permette di ottimizzare la gamma e di allargare la nostra penetrazione in aree del Sud Italia finora scoperte con il nostro brand”.
L’ingresso nell’orbita romagnola permetterà ai marchi piacentini (in precedenza in Nestlè e dal 2009 di Copador, che due anni fa ha chiuso il sito piacentino e accentrato tutto a Collecchio, presso Parma) di essere distribuiti sui mercati internazionali, di posizionarsi nella fascia premium price e di arricchire l’assortimento Louit Fréres (i vasetti di senape a damigiana in fascia premium) con nuove specialità estere.
“Abbiamo acquisito solo i marchi e non gli asset – precisa Pucci sempre a Il Sole 24Ore – e sposteremo la produzione qui a Lugo, dove abbiamo due stabilimenti da 30mila mq e una sessantina di dipendenti, saturando gli impianti e assumendo una manciata di nuovi addetti. A Copador abbiamo concesso per cinque anni in affitto il marchio Berni per le salse di pomodoro. A loro, tra l’altro, daremo in conto lavorazione la linea Condiriso, per far fronte ai picchi produttivi estivi, con 6-7 milioni di vasi in più da realizzare in soli tre mesi”.
Pucci, poker di brand da Berni
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