Oltre 90 milioni i litri prodotti nel 2012, per 430 milioni di euro di fatturato (+30% circa rispetto al 2010): sono le performances dell’aceto balsamico di Modena igp che a fine marzo ha festeggiato il suo ottantesimo ‘compleanno’, relativo alla data di emissione del primo riconoscimento legislativo, il 25 marzo 1933. L’aceto balsamico di Modena igp si è ormai affermato come un prodotto simbolo dell’Italian Food nel mondo: nel 2012 ben il 92% della produzione totale è destinato ai mercati esteri. E nella classifica stilata da Qualivita tra i prodotti dop e igp più rappresentativi: primo assoluto nella Top 15 delle dop e delle igp nel 2012 e secondo assoluto nella classifica 2013, ma sempre primo tra le igp. D’altra parte, la sua popolarità lo ha esposto anche a un incremento dei fenomeni imitativi e di Italian sounding dovuto allo sfruttamento da parte di produttori non autorizzati di nomi evocativi il prodotto originale.
Grazie all’export, il comparto ha retto bene la contrazione nei consumi nazionali e ha mantenuto i suoi valori stabili in un anno particolarmente difficile per l’economia emiliana: “Con il sisma che ha colpito il modenese nel mese di maggio del 2012 – commenta Mariangela Grosoli, presidente del Consorzio aceto balsamico di Modena – molti ettolitri di prodotto sono andati dispersi e con essi rischiava di andare dispersa anche una importante quota di fatturato. Nonostante tutto però, l’economia creata sul territorio dall’aceto balsamico di Modena igp non ha subìto contraccolpi evidenti e grazie al coraggio e alla forza di volontà dei modenesi, in poche settimane questo tessuto produttivo si è rimesso in moto a pieno ritmo: 79 acetaie produttrici, 242 operatori coinvolti, 550 addetti del settore. Cifre significative se contestualizzate in una produzione di nicchia come l’aceto balsamico di Modena igp, circoscritta per disciplinare nelle province di Modena e Reggio Emilia”.
Aceto balsamico igp, fatturato 2012 a 430 milioni di euro
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