Nielsen, le scelte di canale dei freschi degli italiani

Nielsen, le scelte di canale dei freschi degli italiani

La freschezza è made in Italy. Secondo i dati raccolti nell’ultima Global Survey Fresh Food di Nielsen, gli italiani acquistano più frequentemente della media europea i prodotti freschi e ne consumano anche più porzioni al giorno. Dall’analisi emerge, inoltre, che tali acquisti sono effettuati principalmente al supermercato per l’ottimo rapporto qualità/prezzo anche se una buona parte dei consumatori preferisce, comunque, i negozi specializzati per la freschezza e la qualità dell’offerta. La Global Survey Fresh Food di Nielsen ha analizzato le scelte dei consumatori, tra il 10 agosto e il 7 settembre 2012, relative a 6 categorie di prodotti freschi: carni rosse e bianche, pesce e frutti di mare, frutta e verdura, prodotti lattiero-caseari, pane e panetteria, salumeria (inclusi carne e formaggio). La survey ha preso in esame anche le scelte di canale per ciascuna categoria: freschezza, qualità, scelta personale dei prodotti e rapporto umano sono i fattori che più incidono nella decisione del luogo d’acquisto.
I negozi specializzati sono tuttora preferiti soprattutto per la qualità dell’offerta e mantengono un alto livello di fidelizzazione dei clienti.
Pollo e carne
Il 37% degli italiani acquista pollo e carne una volta alla settimana (in linea con il dato europeo ma ben al di sopra del dato globale, pari al 27%). Per gli acquisti di carne e pollo il 38% degli italiani preferisce il supermercato (contro il 43% della media europea e il 41% a livello globale), il 22%, contro il 18% degli europei e il 15% come dato globale, si rivolge in macelleria, il 18% all’ipermercato (15% media Eu e global), il 7% al discount.
Gli italiani che scelgono la macelleria come canale per l’acquisto di carni indicano le seguenti motivazioni: il 31% l’alta qualità dei prodotti (+11 punti vs Europa), il 14% perché trova prodotti freschi (+ 10 punti Italia vs Europa), il 12% per prodotti confezionati a livello locale (+ 2 punti Italia vs Europa ), il 10% per la fiducia nei produttori (- 1 punto vs Europa), il 9% per il rapporto qualità/ prezzo (- 2 punti vs Europa).
Oltre il 20% degli italiani si dichiara quindi affezionato alla macelleria, che pure ha fatto registrare tra il 3° trimestre 2012 e lo stesso periodo dell’anno precedente un calo delle vendite a valore pari al 2,6 per cento.

Pesce e frutti di mare
Il 15% degli italiani acquista pesce e frutti di mare almeno 2-3 volte la settimana, rispetto all’11% degli europei e al 17% della media globale. Per il pesce il 32% degli italiani preferisce il supermercato alla pescheria, anche se il 26% frequenta questo canale. Il 21% sceglie l’ipermercato. Gli europei acquistano pesce più al supermercato (il 42 %), mentre solo il 18% va in pescheria. Il 43% degli italiani che sceglie la pescheria indica come motivazione quella di avere sempre un prodotto fresco (+ 4 punti vs Europa); il 10% per avere prodotti di alta qualità (- 3 punti vs Europa); il 10% per fornirsi da produttori di propria fiducia (+ 2 punti vs Europa).
Peraltro, nel periodo considerato si è osservato un calo del 6,8% delle vendite a valore.

Frutta e verdura
Il 23% degli italiani acquista frutta e verdura tra le 4 e le 6 volte alla settimana, contro il 19% degli europei e il 21% della media globale. Il 37% degli italiani, contro il 31% della media europea e globale, consuma 2 volte al giorno frutta e verdura.
Cambia musica nella scelta dei canali di acquisto, nel caso di frutta e verdura: il 31% degli italiani preferisce il supermercato, il 20% utilizza il minimarket e il 16% l’iper. Il 40% del campione europeo acquista al supermercato, il 13% all’iper e solo l’11% ai mini market. Il fruttivendolo è scelto dal 20% degli italiani (vs 11% Ue e 16% global), il mercato rionale dal 7% come il discount.
Il 18% degli italiani che sceglie il supermercato per l’acquisto di frutta e verdura dà come motivazione il rapporto qualità/prezzo (+1 punto vs media Europa); l’11% quella di avere sempre prodotti freschi (+1 punto vs media Europa).
Il 38% degli italiani che acquista frutta e verdura dal fruttivendolo dichiara come motivazione quella di avere sempre prodotti freschi (+11 punti vs Europa); il 14% il rapporto qualità/prezzo (-1 punto vs media Europa). Peraltro, il fruttivendoloha subito nel periodo preso in esame una perdita delle vendite a valore pari al 3 per cento.

Latte e formaggi
Il 32% degli italiani acquista latte e formaggio una volta la settimana (30% media Europa, 24% globale). Il 15%, contro il 17% degli europei, li compera dalle 4 alle 6 volte alla settimana.
Il 45% acquista latte e formaggi al supermercato, il 21% all’iper, il 10% presso negozi specializzati il 9% al discount. Oltre la metà (il 51%) dei rispondenti in Europa utilizza il supermercato (media globale 53%) per i latticini.
In Italia, il 24% di coloro che acquistano formaggi nei negozi alimentari specializzati fornisce come motivazione quella di avere prodotti sempre freschi (media Europa 15%), il 16% per rifornirsi da produttori locali (media Europa 7%), il 15% per l’alta qualità dei prodotti (media Europa 5%); l’8% per risparmiare tempo (media Europa 14%); l’8% per la comodità (media Europa 13%); il 6% per il rapporto qualità prezzo (media Europa 12%). Il discount ha fatto rilevare nel 3° trimestre 2012 una crescita annua delle vendite a valore del 7,3 per cento.

Pane
Un terzo degli italiani (il 29%) acquista pane una o più volte al giorno (media Europa 25%; globale 18%). Il 27% (contro il 20% degli europei e il 17% della media globale) dichiara l’acquisto dalle 4 alle 6 volte alla settimana. Gli italiani preferiscono acquistare pane in panificio (38% vs 29% degli europei), mentre il 27% sceglie il supermercato, il 12% l’ipermercato, l’8% i piccoli alimentari e il 6% il discount.
Il 31% degli italiani che acquista pane in panificio indica come motivazione quella di avere sempre prodotti freschi (media Europa 31%); il 20% l’alta qualità dei prodotti (media Europa 20%); il 10% la comodità (media Europa 5%); il 9% la possibilità di rifornirsi da produttori di fiducia (media Europa 8%); il 7% la disponibilità di produttori locali (media Europa 8%).
Benchè ancora scarsamente frequentato per l’acquisto di pane, il discount, analogamente per i formaggi, fa registrare un incremento delle vendite (a valore) di oltre il 10% (+11,3%).

Salumeria
Il 30% degli italiani acquista prodotti di salumeria una volta la settimana (media Europa 36%, media globale 27%). Il 27%, contro il 22% della media europea e il 21% della media globale, 2-3 volte alla settimana. Per la salumeria il 42% degli italiani va al supermercato, il 22% all’iper, il 10% nei negozi specializzati, il 7% al discount. Il canale supermercato è scelto dalla metà degli europei (49%). L’iper a livello europeo è frequentato in ragione del 18%.
Il 19% del campione italiano che acquista generi di salumeria al supermercato lo motiva per il rapporto qualità/prezzo (media Europa 19%); il 13% per la varietà dei prodotti (media Europa 14%); il 12% per risparmiare tempo (media Europa 14%); l’11% per le promozioni (media Europa 7%); il 10% per la comodità (media Europa 9%); il 9% per avere sempre prodotti freschi (media Europa 6%).
Anche nel caso dei salumi, il canale più ‘produttivo’ si è rivelato quello del discount, con una crescita del 14 per cento.
“Il cibo fresco è insostituibile in una dieta sana e rappresenta in media la metà del totale della spesa alimentare – commenta Roberto Pedretti, amministratore delegato di Nielsen Italia, in una nota del gruppo – Qualità, tracciabilità, ampia gamma di prodotti e, in modo particolare, rapporto umano con il retailer costituiscono i fattori che spingono il consumatore a tornare presso lo stesso negozio. I cibi freschi si caratterizzano, inoltre, per un’elevata frequenza d’acquisto. Per questo hanno una funzione di volano per le vendite nel loro complesso. Il fresco ricopre un ruolo strategico nel retailing, sia in termini di fidelizzazione del consumatore che di produttività dei singoli canali. In questo senso, il format del fresco costituisce un importante elemento di distintività tra canali di vendita e tra negozi dello stesso canale”.

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