Dopo un graduale processo di recupero avviatosi nel 2010, le condizioni di mercato del 2011 hanno, non solo consolidato, ma ulteriormente rafforzato il prezzo del latte alla stalla in Italia. La spinta propulsiva ai prezzi è stata indotta principalmente dai prezzi del grana padano e del parmigiano-reggiano, assumendo, nella prima parte dell’anno, i connotati di una vera e propria fiammata. Il sensibile incremento del valore medio rilevato per il latte alla stalla, insieme con l’incremento produttivo cumulato nell’anno (+2% circa) hanno determinato una rilevante crescita del valore complessivo della materia prima nazionale, che ha superato i 4,6 miliardi di euro.
Un mercato nazionale che, nonostante la crescita della disponibilità interna del latte, alimentata dai prezzi particolarmente interessanti, ha visto accrescersi anche l’integrazione di offerta proveniente dai mercati esteri, sotto forma sia di materia prima tal quale (+10% circa), che di semilavorati (quasi +17%). Si è, in sostanza, assistito alla prosecuzione delle tendenze già avviatesi nel corso del 2010 e proseguite nei due anni successivi, quando il “vuoto” creatosi nell’approvvigionamento del latte crudo per le produzioni non dop, a causa del “drenaggio” di latte conseguente ai picchi produttivi di padano e parmigiano, è stato controbilanciato attraverso il ricorso a materia prima di provenienza estera. La tendenza al rialzo dei prezzi ha ovviamente interessato anche i flussi in entrata di materia prima e l’insieme della crescita di prezzo e di volumi ha determinato un incremento del valore della materia prima in entrata di poco più del 20 per cento.
Questa dinamica particolarmente vivace registrata a monte della filiera, sia in termini di valore che di volumi, trova un certo bilanciamento nella difficile situazione dell’industria di trasformazione che, come era già accaduto tra il 2007 e il 2008, si è trovata schiacciata tra costi della materia prima in rialzo e un mercato finale interno estremamente pesante, che ha certamente reso difficile la revisione dei listini all’ingrosso, che pure c’è stata e che ha interessato in primo luogo i formaggi dop. Questi ultimi hanno fatto registrare un incremento medio ponderato di oltre il 15%, trainati, ovviamente, dai due grana.
E’ uno degli aspetti sviluppati nel volume “Il mercato del latte. Rapporto 2012”, a cura di Renato Pieri, pubblicato nei giorni scorsi da Franco Angeli e giunto alla 19a edizione: è stato realizzato per conto dell’Aia-Associazione italiana allevatori, dall’Osservatorio sul mercato dei prodotti zootecnici, un centro di ricerca collegato alla Smea-Alta scuola di management ed economia agroalimentare dell’Università Cattolica del S. Cuore.
Latte, il rapporto 2012 dell’Osservatorio Smea
© Riproduzione riservata