Anche UnionAlimentari, l’Unione nazionale della piccola e media industria alimentare aderente a Confapi si schiera a favore della presa di posizione, espressa dall’ufficio legislativo del ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali, in risposta alle dichiarazioni fatte il 27 marzo 2013 dell’ufficio legislativo del ministero dello Sviluppo economico. Secondo l’associazione, “tutti i passaggi che hanno accompagnato l’entrata in vigore dell’articolo 62 sono sempre stati fatti con la consapevolezza della normativa comunitaria in corso di recepimento e in piena coerenza con essa”. “Certe dichiarazioni andrebbero meglio ponderate, soprattutto quando provengono da dicasteri autorevoli – commenta Renato Bonaglia, presidente di UnionAlimentari, in una nota ufficiale – le dichiarazioni del Mise sembrano un pesce d’aprile di cattivo gusto, che confondono solo gli operatori del settore alimentare in un periodo in cui di certo i problemi per le imprese non mancano”.
La posizione delle pmi alimentari è sempre stata chiara, pur nelle difficoltà iniziali e nella necessaria riorganizzazione amministrativa che ha richiesto l’applicazione di questa norma. A detta di UnionAlimentari, “le disposizioni contenute nell’articolo 62 hanno avuto un bilancio positivo, confermato anche dalla distribuzione”, perché apportano maggiore trasparenza ed efficienza in tutta la filiera, e iequilibrano i rapporti contrattuali tra gli operatori. A distanza di mesi, restano peraltro ancora da chiarire alcuni aspetti tecnici: in particolare, a proposito delle operazioni export, delle possibili semplificazioni per determinati canali distributivi e dei problemi di richiesta di invio posticipato delle fatture con creazione di possibile distorsione competitiva. UnionAlimentari si augura quindi che “si possa giungere urgentemente a una posizione chiara e unanime nell’interesse delle imprese, degli operatori e del Paese”.
UnionAlimentari, il Mipaaf ha ragione sull’art. 62
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