Aumento iva, l’appello a Letta di industria e gdo

Aumento iva, l’appello a Letta di industria e gdo

Il Governo Letta ha fatto un miracolo. Per una volta, industria di marca e gdo sono dalla stessa parte, e non su fronti contrapposti. Con un appello unitario (clicca qui), le principali associazioni di categoria dei maggiori settori di beni di consumo al presidente del Consiglio Enrico Letta per chiedere l’abolizione dell’aumento dell’Iva previsto per luglio 2013, controfirmato da Federdistribuzione, Ancc Coop, Ancd Conad, Federalimentare, Centromarca, Agrinsieme-Associazioni agricole, Federlegno Arredo, Ceced Italia-Associazione nazionale produttori di apparecchi domestici e professionali, Assogiocattoli, Afi-Associazione fonografici italiani, Fimi-Federazione industria musicale italiana e Univideo-Unione italiana editoria audiovisiva.
“Riteniamo necessario – si legge nella lettera – segnalare la gravissima preoccupazione da parte delle imprese per l’ulteriore rallentamento dei consumi che l’aumento dell’iva previsto per luglio di quest’anno provocherebbe nella situazione di acuta recessione che sta caratterizzando in particolare i primi mesi del 2013. Le più recenti stime effettuate da centri studi e istituti specializzati indicano, a regime, l’impatto di questa misura in un aggravio di costi pari a oltre 160 euro a famiglia, fatto tanto più grave in considerazione delle 9 milioni di famiglie che versano in situazioni di difficoltà economica, di cui 5 milioni a rischio povertà”.
“L’aumento dell’iva – prosegue la lettera – avrebbe effetti sul settore distributivo, su quello della produzione industriale, sull’agricoltura e sul mondo dei servizi, che operano sul mercato interno, con rilevanti conseguenze anche sui livelli occupazionali. Si andrebbe in questo modo a deprimere la domanda interna, che deve al contrario essere rilanciata come motore propulsivo della crescita e del pil. Auspichiamo fortemente che il Governo, pur in una situazione di difficoltà nel recuperare risorse, trovi una soluzione definitiva a questo difficile problema, dando così un chiaro segnale ai consumatori italiani e alle imprese che hanno ancora la volontà di investire in questo Paese”.

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