Birra Castello archivia il 2012, con un +20 % nel fatturato rispetto al 2011 toccando i 91 milioni di euro e il record produttivo di oltre 1 milione di hl di birra prodotti, grazie alla crescita dei marchi nel mercato nazionale, sia horeca che gdo, sia nei mercati esteri, in particolare Australia, Stati Uniti e Cina, dove ha intrapreso rapporti commerciali con prospettive positive e interessanti.
A breve termineranno i lavori di potenziamento della linea produttiva dello stabilimento di San Giorgio di Nogaro (Ud), dove si è aggiunta una nuova linea per lattine e si sono installati nuovi fermentatori, mentre nello storico impianto di Pedavena (Bl) si stanno ultimando i lavori per la realizzazione del Museo della Fabbrica e per la ristrutturazione del percorso visita.
Quest’anno l’azienda ha siglato anche un accordo volontario con il ministero dell’Ambiente per ridurre l’impronta di carbonio della realizzazione di un prodotto simbolo di Birra Castello, la bottiglia da 33 cl di Premium, ed è stato potenziato il trasporto su treno, con l’obiettivo di ridurre l’impatto ambientale.
Già nel 2008, del resto, l’azienda aveva avviato un primo progetto di filiera integrata locale per la realizzazione della Birra Dolomiti: un progetto accreditato anche da Slow Food per il contributo specifico all’economia locale, tanto che dal 2010, i terreni coltivati a orzo della Valbelluna sono diventati presidio Slow Food. “Con il progetto Birra Dolomiti possiamo seguire l’intero sviluppo del prodotto, dalla semina dell’orzo alla realizzazione della birra – sottolinea Walter Lombardi, coordinatore generale degli stabilimenti di Birra Castello, in una nota stampa – Si tratta di un progetto unico nel suo genere, a cui l’azienda tiene molto perché in grado di valorizzare le sue capacità produttive, il territorio e le sue preziose risorse, ottenendo un prodotto di pregio ed eccellenza”.
Birra Castello, ricavi 2012 a 91 mln di euro (+20%)
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