La cooperativa vitivinicola trentina Cavit ha acquisito la quota di maggioranza, pari al 50,1%, di Kessler, storica cantina della regione del Baden Württemberg, nel sud della Germania, specializzata nella produzione di sekt (spumanti) di pregio. La spumantistica è considerata uno degli asset strategici per Cavit: i consumi di spumanti nel mondo sono in costante crescita sia a volume che a valore. Il successo sul mercato del Müller di Cavit e della linea Altemasi così come i riconoscimenti nazionali e internazionali hanno dato una forte spinta all’evoluzione del business per l’azienda trentina.
La Germania è un mercato fondamentale per la spumantistica, con il 22% del consumo mondiale e con una forte predilezione per i prodotti nazionali, ancorché realizzato con vini base provenienti dall’estero. Il controllo di Kessler (non è stato reso noto il valore dell’operazione) dovrebbe consentire a Cavit non solo di incrementare il peso della propria presenza in Germania ma anche di valorizzare ulteriormente le uve chardonnay prodotte dalle cantine socie.
Kessler è una cantina fondata nel 1826, con sede in uno storico edificio situato nel centro di Esslingen am Neckar (Baden Wurtemberg): è stata un’azienda a conduzione familiare per sei generazioni, fino al 2004, anno in cui una cordata di investitori l’ha rilevata per rilanciarne il brand.
Produce e commercializza circa un milione di bottiglie di spumante (75 cl), per un fatturato di circa 5 milioni di euro.
A Kessler la partnership con Cavit permetterà di utilizzare ulteriore know how oltre che risorse economiche destinate a promuoverne lo sviluppo coerentemente alla notorietà del brand e delle sue potenzialità.
“L’importanza del mercato tedesco per la spumantistica – afferma Enrico Zanoni, dg di Cavit, in una nota stampa – e l’opportunità di un ulteriore canale di valorizzazione delle uve chardonnay dei nostri soci sono state le motivazioni principali che ci hanno portato a questa operazione”.
“Abbiamo potuto cogliere questa opportunità – aggiunge Adriano Orsi, presidente della cooperativa trentina – grazie alla solidità finanziaria di Cavit. Questo investimento e le opportunità che si aprono per Cavit premiano la nostra gestione operativa e finanziaria degli ultimi anni. Inoltre, è per noi motivo di orgoglio che una cooperativa abbia la capacità di investire oltre confine e guardare il futuro con coraggio e determinazione”
Cavit presiederà il consiglio di amministrazione della cantina tedesca, mentre la gestione operativa dell’azienda resterà affidata ai manager attuali, che opererà in costante accordo con il management trentino.
Cavit rappresenta attualmente il 60% della produzione vitivinicola trentina, con 11 cantine cooperative che raccolgono i frutti del lavoro di oltre 4.500 viticoltori. Esporta il 70% della propria produzione, con un fatturato di oltre 150 milioni di euro.
Spumanti, a Cavit il 50,1% della tedesca Kessler
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