Vini, arriva l’InNno al sangiovese ‘libero’ di Gianna Nannini

Vini, arriva l’InNno al sangiovese ‘libero’ di Gianna Nannini

Brindisi rock a Eataly Lingotto a Torino per Gianna Nannini e Oscar Farinetti, che hanno presentato in anteprima InNno, il vino nato nella Certosa di Belriguardo, da cinque anni cantina di proprietà della cantante senese, che rappresenta la Toscana all’interno del progetto Vino Libero.
Nel 2008 Nannini ha acquistato i terreni intorno alla Certosa medievale in cui era cresciuta, e ha creato, con l’aiuto di enologi esperti (tra cui Renzo Cotarella) una gamma di vini di qualità con l’intento di interpretare in maniera originale il territorio senese, ma senza stravolgerne le caratteristiche.
InNno, in particolare, è il vino nato “in sei mesi”, dopo un incontro con Oscar Farinetti: 100% sangiovese in purezza, ricavato da uve di due vigneti differenti, uno più vecchio dell’altro, impiantati su terreni la cui composizione è completamente differente. Le tre N del nome servono a sottolineare la forza interiore del connubio di due sangiovesi in purezza. E anche l’etichetta mira a richiamare il rigore e la semplicità del contenuto della bottiglia: solo il nome e le indicazioni legislative minime, con una N che riprende l’iniziale della parola ‘Nonno’ così come il trisavolo della Nannini la scriveva in un manoscritto d’epoca.
L’elaborazione di InNno si rifà appunto ai principi del Progetto Vino Libero. “Alla Certosa di Belriguardo – spiega in una nota stampa Manuel Pieri, l’agronomo coinvolto da Nannini nella messa a punto di InNno – usiamo zero diserbanti e solo concimi naturali in campagna e molti meno solfiti rispetto ai limiti consentiti dalla legge in cantina”. La filosofia di Vino Libero mette al centro la naturalità del vino iniziando a liberarlo dai concimi chimici, dai diserbanti, dai troppi solfiti, ma anche da packaging inquinanti, dagli eccessi della burocrazia, dalle mode effimere e inutili.
Dodici sono le cantine che attualmente si riconoscono in questo programma, in rappresentanza di sette regioni: Fontanafredda, Mirafiore, Borgogno, Brandini, San Romano, Monterossa, Serafini & Vidotto, Le Vigne di Zamò, Fulvia Tombolini, Masseria San Magno, Calatrasi & Micciché. E ora anche Certosa di Belriguardo.
In complesso, 180 ettari vitati, 350 addetti, per un totale potenziale di 1 milione di bottiglie: questi sono i numeri del progetto “Vino Libero”.

© Riproduzione riservata