Un appello diretto al popolo della birra, costituito da tantissimi giovani e – quindi – da altrettanti internauti. Contro il progressivo aumento delle accise sulla birra, AssoBirra è scesa in campo con un ‘volantino digitale’ di protesta sul sito change.org per smuovere l’opinione pubblica e ottenere l’appoggio dei consumatori nella sua richiesta al Governo e al Parlamento di rivedere le proprie decisioni. Un’inedita alleanza tra produttori e consumatori: a sostegno di una filiera produttiva che negli ultimi anni ha visto nascere molte piccole imprese di valore e che ha ottenuto importanti riconoscimenti sia in termini qualitativi sia a volume in diversi Paesi esteri. Ecco il testo dell’appello:
Il Governo italiano ha recentemente deciso di aumentare di nuovo le accise sulla birra.
Il primo aumento scatta il 10 ottobre 2013. Altri aumenti sono previsti a gennaio 2014 e a gennaio 2015. In tutto, le tasse sulla birra potrebbero aumentare del 35% in meno di 15 mesi. Già oggi più di un sorso di birra su tre se lo beve il fisco. Se le decisioni del Governo saranno confermate dal Parlamento, a partire dal 2015 quasi un sorso su due della nostra birra se ne andrà in tasse!
AssoBirra, Associazione degli industriali della Birra e del Malto, nasce nel 1907 e riunisce le aziende che producono e commercializzano birra in Italia.
Noi produttori di birra riteniamo che aumentare ancora le tasse sulla birra sia ingiusto, inefficace e dannoso. Ecco perché ti chiediamo di sostenere la nostra campagna contro l’aumento delle accise sulla birra.
La birra è l’unica bevanda a bassa gradazione alcolica a pagare l’accisa nel nostro Paese. Quando aumentano le accise, aumenta anche il prezzo della birra e questo produce una contrazione dei consumi. Di conseguenza le entrate per le casse dello Stato non migliorano, anzi rischiano di ridursi.
Ma soprattutto, aumentare le accise sulla birra danneggia tutti, non solo chi la birra la beve (che finirà per pagarla di più) e le oltre 500 aziende italiane che la producono, tra grandi marchi e micro birrifici artigianali. Danneggia le 4.700 persone che lavorano direttamente nel settore birrario e i 144.000 che lavorano nell’indotto. E i 300 imprenditori, soprattutto giovani, che negli ultimi 5 anni hanno aperto un micro birrificio, trovando così nella birra una opportunità imprenditoriale. Danneggia anche gli agricoltori italiani, perché le aziende birrarie acquistano le materie prime, come l’orzo, prevalentemente da coltivatori locali. E i gestori dei pubblici esercizi, oltre 200.000 imprese tra bar, ristoranti, alberghi, dove la birra è protagonista e rappresenta una importante voce di fatturato e reddito.
Ti invitiamo a firmare l’appello al Governo e al Parlamento Italiano contro l’aumento delle accise sulla birra. FIRMA ORA!
Grazie
AssoBirra via Change.org