Le manifestazioni fieristiche sono sempre occasione di confronto. E di rivelazioni inattese: com’è successo all’ultima edizione di Anuga, dove un ennesimo tentativo di contraffazione è stato sventato dai Consorzi di tutela del formaggio asiago, parmigiano reggiano (con denominazione “parmesan”) e pecorino romano (anche con denominazione “romano”) che hanno richiesto congiuntamente alle autorità tedesche il sequestro immediato di falsi asiago, parmigiano reggiano e pecorino romano prodotti da una ditta statunitense.
Il pronto intervento è scattato dopo la denuncia dei legali dei Consorzi coinvolti. In questo caso, la contraffazione “made in Usa” intendeva sfruttare denominazioni note per proporre prodotti totalmente differenti dagli originali. L’intervento da parte dei Consorzi contro tale abuso è stato duro e tempestivo, in coerenza con la legislazione nazionale e comunitaria che prevede, tra l’altro, l’obbligo di tutela delle dop “ex-officio” in tutti gli Stati membri della Ue. Del resto, com’è noto si stima in oltre 60 miliardi di euro il giro d’affari sottratto ogni anno dall’Italian sounding al nostro Paese, a cui va aggiunto l’inganno nei confronti dei consumatori, vittime di uno sfruttamento fraudolento dell’immagine e del potere evocativo del prodotto originale.
Formaggi dop, sequestro-lampo di Italian sounding all’Anuga
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