Audience di prim’ordine per il gruppo conserviero La Doria, che presenta oggi i risultati del primo semestre 2013 e le linee guida strategiche 2013-2015 a investitori e broker della City londinese nell’ambito della Star Conference organizzata da Borsa Italiana. Obiettivi prioritari del triennio 2013-2015 del gruppo di Angri (Sa) sono la crescita media annua del +4,5% del fatturato per arrivare a 660 milioni di euro e un ebitda pari a 51,5 milioni di euro nel 2015 (+12% medio annuo). L’ebit 2015 è stimato in crescita media annua del 14,6%, a 38,4 milioni di euro, l’utile netto a 20,3 milioni (+17% medio annuo). Si punta, inoltre, a una posizione finanziaria netta negativa in calo a -94.4 milioni di euro a fine 2015. Nelle linee guida strategiche per il 2013-2015, la mission di La Doria resta focalizzata sul core business della produzione di conserve vegetali per le private label in Italia e oltreconfine, un mercato che offre ancora spazi di crescita attraverso l’innovazione, la segmentazione dell’offerta e l’internazionalizzazione.
Nei prossimi due anni La Doria si concentrerà da un lato su un’ulteriore espansione internazionale, con lo sviluppo di nuovi mercati, con particolare attenzione a quelli emergenti, e la conquista di quote di mercato nei Paesi meno presidiati, dall’altro, in Italia, dal raggiungimento di posizioni di rilievo nel mercato dei derivati del pomodoro e dei legumi a private label, ma anche focalizzandosi ulteriormente su prodotti e packaging più innovativi e su segmenti premium, a maggiore redditività. In parallelo, nel Regno Unito, si punta a rafforzare le quote di mercato del brand Cook Italian, lanciato di recente. Nei programmi dei manager di La Doria c’è anche l’efficientamento dell’area acquisti, della gestione industriale e amministrativa, delle risorse energetiche e dello sviluppo sostenibile, nonché l’ulteriore miglioramento del rapporto risultato operativo/ricavi e il contenimento dell’indebitamento.
Dopo un 2012 più che soddisfacente, del resto, anche nel primo semestre 2013 è continuato il trend di crescita di gruppo La Doria, sia in termini di vendite che di risultati conseguiti. Il fatturato consolidato si è incrementato del +8,2%, grazie soprattutto al successo delle private label delle catene italiane ed europee rifornite in buona parte da La Doria, che ha dato una spinta alle vendite in Italia, con un trend del +20,5%, in controtendenza con la stabilità dei consumi italiani delle conserve di pomodoro e di legumi e il calo di quelli dei succhi di frutta. Crescita anche all’estero (+5%), dove il gruppo di Angri ha conquistato ulteriori quote di mercato sia nei Paesi più consolidati sia in quelli emergenti, che mostrano un crescente apprezzamento per l’Italian food. Anche la marginalità è migliorata, grazie alla capacità del gruppo campano di realizzare una forte spinta sui volumi di vendita (+9%) e malgrado l’aumento del costo di produzione dei derivati del pomodoro trasformati durante la campagna estiva del 2012 e l’incremento del costo dei legumi. Nel primo semestre 2013 i ricavi totali consolidati si sono attestati a 304,8 milioni di euro, in crescita appunto dell’8,2% rispetto ai 281,8 milioni del primo semestre 2012. A parità di cambio di conversione del bilancio della controllata inglese Ldh-La Doria Ltd, il fatturato consolidato ammonterebbe a 311,3 milioni di euro (+10,5% rispetto al 30 giugno 2012).
I principali margini di redditività a livello consolidato risultano il risultato operativo lordo (ebitda), pari a 17, 7 milioni di euro, a fronte di 13,2 milioni dei primi sei mesi del 2012, mentre il risultato operativo (ebit) ammonta a 11,9 milioni di euro, contro gli 8,9 milioni dei primi sei mesi 2012.
La Doria, obiettivo 2015: 660 milioni di euro
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