Anche sul numero di ottobre di Food la rubrica Visti da LoRo è dedicata ai più interessanti spot internazionali, scelti e commentati da Roberto Scotti e Lorenzo Zordan, creativi dell’agenzia LoRo. Insieme al link per visionare direttamente lo spot, pubblichiamo il testo del commento di Scotti e Zordan a proposito del commercial lanciato per le patatine canadesi Thins Handfree.
Se vi diciamo “una tira l’altra”, che prodotto vi viene in mente? Le ciliegie o le patatine. Pubblicità per le ciliegie non ne conosciamo ancora: parleremo dunque di patatine. Quello snack irresistibile che non ci consente di limitarci a una o due. Il fatto che le chips siano così golose da trasformare il consumatore in divoratore è un fatto talmente connaturato alla ‘patatinità’ da non avere quasi più la dignità di una promessa. “Once you pop, you can’t stop” vale sempre. È vero che è lo slogan per le Pringles che non sono patatine in senso stretto, ma i puristi ci perdoneranno.
Quindi quando un creativo riceve il briefing di dire che “la patatina x o y è quella cosa che non puoi smettere di mangiare”, gli dovrebbero cadere le braccia. È un punto di partenza così poco originale quanto dire che le patatine hanno il sale o si mangiano con le mani. Ma fortunatamente le vie della creatività sono infinite. E qualcuno è proprio partito da queste ovvietà: a) sono così golose che non puoi smettere; b) si mangiano con le mani, per realizzare un film molto divertente e che dice la solita vecchia cosa in modo nuovo e originale.
Se hai le mani occupate per mangiare le patatine senza sosta, tutto il resto come lo fai? Con i piedi, è la risposta dell’agenzia Union di Toronto. Vai pure avanti a pescare patatine dal sacchetto: con i piedi puoi lavorare, giocare, guidare la moto. E puoi fare anche altro, che scoprirete guardando il film.
Pieni di humor, questi canadesi. Beh, non tutti. Abbiamo scovato un sito che presentava il film, pieno di post inviati da canadesi indignati: per alcuni lo spot è “inadatto” (come diceva mia nonna quando in tv due attori si baciavano) al giovane target, per un altro addirittura offensivo per i portatori di handicap. Ma dove siamo: in Italia?
Roberto Scotti e Lorenzo Zordan, unodiloro@gmail.com