E’ stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale Ue il regolamento che registra ufficialmente la pasta di Gragnano nel registro delle dop e igp a livello europeo. La pasta di Gragnano è quindi ufficialmente un prodotto igp: per cui dovrà essere tutelato da imitazioni e falsi.
Punto centrale del disciplinare: la pasta prodotta a Gragnano è “conosciuta per il metodo tradizionale in cui viene prodotta, con l’utilizzo di trafile in bronzo che le conferiscono una rugosità tale da permetterle di amalgamarsi in modo ottimale a salse e condimenti”.
L’ok era già arrivato da mesi da parte del ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali, ma il via libera ufficiale al marchio comunitario ha dovuto attendere il compimento del suo iter, cominciato nel 2005 e conclusosi con la registrazione nella Gazzetta dell’Unione europea.
La pasta di Gragnano igp dev’essere prodotta esclusivamente con semola di grano duro e acqua della falda acquifera locale. Questo perché da sempre l’acqua poco calcarea tipica della zona è uno dei fattori fondamentali per la qualità del prodotto finale. La produzione deve avvenire all’interno del comune di Gragnano. Il processo produttivo prevede, dopo l’impasto e la gramolatura, l’estrusione attraverso trafile in bronzo.
L’essiccazione varia a seconda dei formati e comunque avviene a una temperatura compresa tra 40 e 80°C, per un periodo compreso tra le 6 e le 60 ore, in celle statiche di prosciugazione oppure in tunnel dove circola aria calda. Una volta essiccata la pasta viene lasciata raffreddare ed entro 24 ore deve essere confezionata, senza essere trasportata, per consentire una perfetta conservazione del prodotto.
La pasta di Gragnano igp deve essere confezionata in astucci di cartone o sacchetti trasparenti o in packaging realizzati con materiale di origine vegetale o altro materiale riciclabile consentito dalle norme comunitarie.
Prodotti tutelati, la pasta di Gragnano è igp
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