Nel mondo, ogni anno, circa 1,3 miliardi di tonnellate di cibo prodotto, pari a un terzo dell’intera produzione mondiale, vengono perse nei passaggi fra il campo e la tavola. In Italia lo spreco domestico costa 8,7 miliardi di euro, pari allo 0,5 % del Pil, con un costo per le famiglie italiane di 7,06 euro ogni settimana e i retailer possono fare molto per arginare questo fenomeno allarmante. Nell’anno della prima giornata nazionale contro lo spreco alimentare, Metro Italia Cash and Carry ha deciso di fare la sua parte rafforzando ulteriormente l’impegno per la gestione delle eccedenze alimentari, grazie alla collaborazione nata già nel 2010 con la Fondazione Banco Alimentare Onlus. La partnership ha visto – solo nel 2013 – la cessione di prodotti alimentari, freschi e secchi, per un valore pari a circa 250mila euro con il coinvolgimento di oltre il 25% dei punti vendita in Italia, mentre per il 2014 verranno coinvolti nel progetto altri 14 punti vendita, concentrati nelle grandi città, dove è garantita la copertura logistica proprio di Banco Alimentare.
“Il nostro impegno quotidiano per contribuire attivamente alla riduzione delle eccedenze alimentari nasce dall’attenzione che Metro Italia nutre nei confronti di tematiche sociali così rilevanti e vicine alla nostra identità di Business. – dichiara Philippe Palazzi, amministratore delegato di Metro Italia Cash and Carry – La volontà di abbattere queste eccedenze si concretizza innanzitutto attraverso la pianificazione e la gestione dei flussi logistici e di rifornimento nei punti vendita. Abbiamo rafforzato la collaborazione con la Fondazione Banco Alimentare Onlus e in questo modo, grazie all’impegno congiunto, abbattiamo gli sprechi trasformandoli in risorse. L’iniziativa del Ministero dell’Ambiente per lo sviluppo del Piano nazionale di prevenzione dello spreco alimentare rappresenta un’ulteriore opportunità per tutti gli attori della filiera agroalimentare, uno stimolo per prendere parte a un modello produttivo e commerciale dalla forte rilevanza socio-economica”.