Per le grandi aziende europee, la comunicazione via web è in continua evoluzione, alla ricerca di soluzioni capaci di riflettere le nuove esigenze e integrare, nel contempo, le opportunità interattive che arrivano dai social. A fotografare le ultime tendenze e l’efficacia delle piattaforme virtuali è una ricerca condotta annualmente dalla società di consulenza internazionale KW Digital, in collaborazione con Lundquist. Lo studio ha considerato le 500 maggiori società europee per capitalizzazione, valutando i siti istituzionali in lingua inglese, esclusa la parte commerciale. Nel complesso, il punteggio medio del vecchio continente si attesta a 37,6 punti, in calo di 1,7 punti rispetto allo scorso anno. Per quanto riguarda il comparto del food & beverage, rappresentato da 24 aziende, il risultato maturato è leggermente inferiore alla media e si attesta a 37,1 punti. Confrontando quindi i diversi settori presi in considerazione nella ricerca, le società agroalimentari si distanziano in maniera netta dal mondo delle industrie chimiche e delle utility, attestate nella posizione di vertice oltre i 40 punti. Un gap evidente che dimostra la necessità di compiere ulteriori passi avanti in direzione di una maggiore accessibilità e trasparenza degli strumenti, anche in rapporto alle aspettative dei consumatori, ben più particolareggiate rispetto ad altri comparti che pure mostrano migliori performance. Per quanto riguarda le imprese italiane, migliora l’user experience, l’attenzione alla comunicazione visuale e alla presentazione dei risultati finanziari. Ma resta ancora da perfezionare la capacità di trasmettere i messaggi chiave dell’azienda. Insomma, per rendere davvero funzionali i siti web delle grandi imprese italiane, non basta investire soltanto sugli aspetti tecnologici, come app e soluzioni interattive. L’edizione 2013 dello studio KWD Webranking Italy ha analizzato i siti internet delle 60 aziende italiane a maggiore capitalizzazione, elaborandone una classifica basata su 102 criteri e interviste a utenti web professionali. Al primo posto del ranking svetta Eni, seguita da Telecom Italia, mentre il terzo gradino del podio è assegnato al Gruppo Hera. Le due società agroalimentari considerate nella ricerca, Gruppo Campari e Parmalat, raggiungono rispettivamente la venticinquesima e la trentacinquesima posizione, registrando 42,2 e 38,8 punti. “In generale – spiega Sara Rusconi, partner Lundquist e responsabile KWD Webranking Italia, Svizzera e Austria –, le aziende italiane colgono in ritardo le tendenze internazionali in termini di comunicazione online. Spesso, sembra che app, bilanci interattivi e account social media vengano lanciati per moda, senza una chiara definizione dei risultati attesi. Nuovi siti e applicativi tante volte rispondono più a criteri di piacevolezza estetica che a una solida strategia comunicativa, finendo quindi per non fornire messaggi chiari agli utenti”.
Approfondimenti e case history sul numero di marzo di Food